Laibach “Opus Dei Tour 2024” Dresda

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Concerto domenicale per uno dei progetti più interessanti e longevi che la scena europea ci abbia consegnato negli ultimi 40 anni; un collettivo che dai teatri ai palchi dei locali riesce ancora a stupire.
L’occasione per questa sera è il tour per la ristampa del primo album uscito per l’etichetta Mute nel 1987, Opus Dei. E’ questa release che lanciò ad un certo successo mondiale il gruppo sloveno, con diverse date in America e alcune apparizioni televisive per emittenti specializzate in musica, come MTV.
La presenza di talune cover dei Queen o degli Opus – entrambe in tedesco – ha reso nel complesso tutto più apparentemente facile ma non ha ammorbidito i suoni né soprattutto i visual. Uno dei punti di forza sono appunto i video, anche nei momenti più “lascivi”, perché ti coinvolgono al punto tale da non volere staccare lo sguardo dallo schermo; non ci si riferisce solamente ai videoclip storici ma anche a quelli che supportano le uscite contemporanee.

Alle 20.00 comincia lo show, con la classica uscita da rock band: prima i musicisti che attaccano con l’intro, poi è la volta del cantante a calcare la scena.
Ora è un altro elemento fondamentale del gruppo a far da padrone: l’estetica peculiare.
Un paio di pezzi tra sloveno, inglese e germanico presi nel calderone della discografia e si spengono le luci. Sullo sfondo appare la scritta “pausa, ci vediamo tra 10 minuti”.
Un’attesa che genera un certo entusiasmo e curiosità. Le immagini di sottofondo iniziano a scorrere ed i filmati della loro gioventù tra le montagne jugoslave, le architetture e la vita che fu, dominano lo spazio; così comincia l’esecuzione dell’album che dà il nome al tour.
I classici senza tempo si fanno ascoltare in maniera molto piacevole, eseguiti quasi in chiave originale. Belle ed intense sensazioni e un po’ di sana nostalgia.
Ancora buio seguito da una nuova pausa.
Adesso sul palco è ben udibile una chiara voce femminile che duetta con quella bassa e aspra del frontman. Due passaggi tra cui “i want to know what love is” dei Foreigners con la ricerca di un contatto col pubblico attraverso il battito delle mani a tempo, scena che non si vedeva da molto. Il finis è una riflessione sul tema bellico, con fotogrammi di repertorio della seconda guerra mondiale, legato alla città di Dresda.
Uno spettacolo a 360 gradi di alto livello.

Daniele C

Cover: Alexander Jung – official Facebook Laibach

Un ringraziamento speciale va a Basti del Reithalle per l’organizzazione.