Un fine settimana allungato ma intenso in quel di Lipsia al Wave Gotik Treffen, dove si è svolta la sua 31° edizione. Kermesse in cui spesso si creano situazioni ambivalenti.
Ci si sofferma troppo di frequente soltanto su parole come “gotisch“, o su “industrial” come nel caso del Wroclaw industrial Festival, che non è solo industrial. Nel nostro caso ci si perde volentieri tra villaggi pagani e concerti acustici in cimitero, ma anche nell’ascoltare nuove bordate “wave” ed elettronica selvaggia.
Diciottomila paganti hanno trovato un proprio spazio e posizione. Ci sono pure gli extra.
Si è cominciato con Die Tödin (la morte declinata al femminile), alias di Strobo.Lolita, nella piazza antistante alla biblioteca, con mercato e palco annesso, dove si sono tenuti concerti gratuiti. Una piacevole suggestione cold wave, con voce femminile e basi elettroniche; intimità e profondità. Un piccolo aperitivo per aprire le danze, perchè a pochi metri nella Haus Leipzig, è stata la volta di Position Parallele (la sera prima si era già esibito ma in veste di Dernier Volonté). Sala gremita e suoni molto curati, uno spettacolo. Sonorità parecchio eighties aggiornate al 2000, con video attenti a far risaltare il dettaglio. Il classico live che sembra non avere fine e di cui non la si vuole; sorprendente, attuale e mai noioso.
La sera c’è stata un’attesa spasmodica al teatro per lo show della Camerata Mediolanense. Ci si è recati in da place e i Nemeur avevano appena cominciato. Sono un trio proveniente dalla repubblica ceca che unisce strumenti arcaici alla contemporaneità sonora. A tratti qualche evocazione “metal”, sempre con un buon gioco di luci.
E’ il turno della band meneghina che ha sofferto agli inizi di un soundcheck che non ha dato i risultati sperati ma il tutto si è aggiustato per effetto della loro esperienza e professionalità. Performance godibilissima, sia per vecchi fan sia per nuovi auditori.
La domenica è partita con il piede giusto, in quanto dal tardo pomeriggio è stato un tripudio per gli amanti della label Hands, oramai una scuola di pensiero; poi in particolar modo per il set conclusivo degli Esplendor Geometrico che dal 2021 sono anch’essi accasatisi all’etichetta. Prima però si è vissuto un intimo momento sempre con la Camerata, che si sono esibiti nella chiesa scoperta di Wachau. Altro “Stimmung” rispetto al teatrone: diretti ed empatici in questo caso.
Malgrado le allerte meteo, il tempo via via ha retto e la destinazione è stata il Täubchenthal. Statiqbloom apparso subito motivato, ha portato avanti il suo live duro e serio ma non serioso. Neanche il tempo per respirare ed è toccato ai This Morn Omnia, un collettivo belga polivalente: video, art-improvisation e tribalismi; presenti ed attenti.
Orphx sono stati più old school oriented, bianco e nero, secchi e meno danzabili per le masse.
La sala ha raggiunto il livello overcrowded per i citati Esplendor e da lì a poco sono calate le luci. E’ stato immediatamente comprensibile con chi ci si è trovati al proprio cospetto.
Artisti con decenni di esperienza che non hanno mai lasciato spazio per la retorica.
Freschi di un nuovo disco e diverse gig, sono stati geometria pura sonora con la parte visual ad incalzare e dar man forte alla componente musicale. Sono opportunamente collocabili sia ad un festival di musica contemporanea in Svezia come ad un raduno old industrial nell’ovest della Germania. Non si smentiscono mai, come già constatato nel tempo dal CTM berlinese all’Ombra Festival di Barcellona.
Il lunedì è stato l’ultimo giorno, dunque si è cercato in primis di tornare ad ossigenarsi con una bella passeggiata nel villaggio pagano. Moltissima gente presente, attirata anche dal fatto che è possibile parteciparvi con un biglietto giornaliero, che permette di godersi un programma completo per 20 euro, più gli extra come beverage, food o distendersi al sole.
Terminato il momento detox, ci siamo precipitati al Volkspalast ad assistere ai francesi Meta Beat per confrontare il loro act con quelli visti nelle 2 precedenti edizioni del WIF a Breslavia.
Si sono confermati come un duo molto corporeo, fisico nelle ritmiche e parimente nella presenza scenica.
Dopo di loro, Aska con un Lp uscito per la Galakthorrö, da sempre una garanzia, ma non in questo caso dove tutto è risultato piatto e fiacco, con un basso rendimento nella dimensione dal vivo. Dunque si è approfittato per fare un salto alla Haus Leipzig, per i Social Station che non hanno deluso, forti del fatto di essere stati plasmati dalla Young and Cold che sbaglia poco e fa suonare loro con un gran bel tiro. Ritornando all’ovile, i Kollaps hanno entusiasmato con quei suoni diretti e con i video sparati in faccia, senza fiato.
Abbiamo concluso la quattro giorni tedesca con gli Autopsia, cinque individui che si servono dei laptop per esibirsi scrivendo frasi colme di significato via schermo. Serve anche questo approccio.
Daniele C