27/03 INNER_SPACES #3 : “Dolore di Dio, storia dell’uomo”, drammatizzazione musicale della Via Crucis di Carlo Maria Martini

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Al cuore della stagione primaverile Inner_Spaces di San Fedele, dal titolo “echi di speranza”, lunedì 27 marzo nella Chiesa di San Fedele va in scena una drammatizzazione musicale della Via Crucis con testi del Cardinal Martini scritti per il Centro San Fedele nel 2010. Arie solistiche e corali tratti dalle Passioni di J.S. Bach si alterneranno con brani di Liszt, tra strumenti antichi, quartetto vocale di solisti, voci recitanti, chitarra elettrica e transizioni di musica elettronica. Una sintesi musicale per rappresentare il mistero della morte e risurrezione di Gesù, centro e fonte della speranza cristiana.

Due tradizioni spirituali a confronto in una prospettiva di sintesi, quella pietista luterana (Bach) e quella cattolica (Martini, Liszt). Musicisti e lettori saranno disposti lungo la parete sinistra della chiesa a navata unica. I solisti si recheranno nel pulpito ligneo seicentesco per cantare le arie di Bach, luogo architettonico centrale che esalta la chiarezza acustica e predispone la piena visibilità da ogni punto della chiesa.

La drammatizzazione è stata commissionata dalla Fondazione Culturale Carlo Maria Martini che sostiene da diversi anni progetti di creazione musicale ispirati da tematiche bibliche.

Momento centrale delle attività musicali di San Fedele nel tempo liturgico della Quaresima. Una proposta meditativa attraverso la musica, della Passione di Cristo, con i testi del Cardinal Carlo Maria Martini, appositamente scritti nel 2010 per rappresentazioni musicali della Via Crucis. In questa nuova drammatizzazione, dopo la prima che era stata presentata nell’Auditorium San Fedele nel 2011, il materiale sonoro proviene dalle composizioni più emblematiche che hanno tematizzato i misteri dolorosi di Gesù: alcune arie per voci soliste tratti dalle Passioni di J.S. Bach e una rielaborazione parziale della Via Crucis di Franz Liszt.

Da una parte, il canto d’Orfeo diretto da Gianluca Capuano, un ensemble di musica antica (barocco) con basso continuo e quartetto vocale per intonare corali e arie del maestro di Lipsia. Dall’altra, il suono epurato della chitarra elettrica di Francesco Zago, corredata da una serie di dispositivi elettronici per gli effetti, per ricolorare le tinte e i timbri dell’opera lisztiana in una nuova veste espressiva, inizialmente prevista per pianoforte, ma senza rinunciare all’originaria motivazione devozionale del compositore ungherese.

Le meditazioni del cardinal Carlo Maria Martini non seguono l’ordine tradizionale della Via Crucis, ma presentano una successione biblica, alla stregua di un uso già attestato nel XVIII sec. e poi ripreso da papa Giovanni Paolo II nel 1991 al Colosseo. Colpisce il carattere sobrio e comunicativo del testo, capace di esprimere in maniera personale – al mondo del salmista – la voce del credente e il suo canto di speranza davanti al mistero del dolore dell’abbandono di Dio. Il tono e il contenuto dei commenti di Martini fanno da contrappunto ai brani evangelici come corde di risonanza che vibrano attorno al suono fondamentale.

Lo svolgimento della drammatizzazione, di novanta minuti circa, prevede un’introduzione strumentale alla chitarra elettrica con le note dell’antico inno alla croce, il Vexilla regis di Venanzio Fortunato (VI sec.), posto da Liszt come portale d’ingresso alla sua Via Crucis.

Seguono una decina di stazioni con un andamento quasi sempre identico dall’una all’altra. Ogni stazione è composta dalla lettura del Vangelo, un corale di Bach (a volte continuato da brevi accenni all’opera lisztiana), la lettura della meditazione di Carlo Maria Martini e un’aria tratta dalle Passioni di Bach. Le stazioni VII, VIII e IX, sono raggruppate in un ampio intermezzo strumentale che rielabora alcune parti della Via Crucis di Liszt. Momento di respiro senza parole, pausa che consente all’ascoltatore di riportare alla memoria le prime scene della Passione con l’aiuto di immagini musicali. Dalla decima stazione riprende il percorso che alterna testi e musica. La conclusione della drammatizzazione è affidata alla chitarra elettrica con la trascrizione di un brano organistico di Liszt: Recordare pie Jesu, cui segue il saluto alla croce Ave crux, dello stesso autore per quartetto vocale e harmonium.

Ingresso: libero fino ad esaurimento posti

Location:Chiesa di San Fedele, piazza San Fedele, Milano

Comunicato stampa

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