Fun no More: è morto Erick Morillo

Paolo Giangrasso traccia un sentito e onesto ritratto del Dj americano che ha segnato profondamente l'house music

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Difficile tributare un sereno commiato a un personaggio come Erick Morillo, produttore e dj di un certo qual talento ma al tempo stesso precursore del carrozzonismo più selvaggio, quello che ha affossato per sempre Ibiza e ucciso il clubbing a favore dei festival panzana .
Il suono della sua etichetta, la Subliminal, è stato così dominante tra la fine degli anni 90 e la metà del primo decennio del 2000, così paradigmatico di quel pastrocchio cocaina/privé e pista grande/50 Euro senza consumazione che era diventato il clubbing nel frattempo, che un duo di produttori non molto migliori di lui scrissero la delicatissima “No more Subliminal shit”, per far capire come e quanto quel mood avesse stancato e danneggiato il settore.
Però, se avevi la fortuna di poter mettere dischi con continuità, i Subliminal per qualche tempo li dovevi ascoltare tutti e probabilmente ti capitava di doverli anche comprare, perché era roba chirurgica, fatta per suonare forte anzi fortissimo nei club.

I vinili spessi e pesanti, i solchi larghi, li pagavi come dischi import dagli USA, quindi cari, ma erano tool veri che a volte da mixare erano perfino difficili perché suonavano molto più forte di tante altre stampe.
E in effetti hanno plasmato qualche bel momento in pista anche per me.
Se ascolteterete il mixato che vi posto in allegato potrete prendere atto voi stessi di cosa era il sound di Morillo, sospeso tra campionamenti di disco music, la progressive inglese e americana, e un feel uptempo che sembra sposare stati d’animo corrosi più che sincere volontà di abluzione nel suono. Qualcosa va, qualcosa no.
Ad ogni modo è lo spaccato perfetto di quegli anni, la foto più nitida dell’inizio della fine di tutto.
Morillo è sparito dai miei radar 15 anni fa con le medaglie di cui sopra. Mi arrivavano sporadiche notizie di un lui sempre più annegato negli abusi, sino a riapparire un mese fa all’altare delle cronache per un’infamante accusa di violenza sessuale. Ieri la sua morte.
Un uomo che per qualche tempo ha volato più in alto di tutti e come tanti, vinto dagli abbagli di quelle vette, è precipitato in una picchiata inesorabile e disastrosa.
Qui più che il riposo, mi sento di augurargli la pace.

Paolo Muteoscillator Giangrasso