Zekt Climax: La passione danese per l’hardcore

La storia della scena più dura della Danimarca intrecciata a quella di due ragazzi che da act undeground senza pretese arriveranno a conquistare BBC Radio 1

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Lars Frederiksen e Søren Weile sono una leggenda della hardcore danese. Tra il 1993 e il 1997 sotto le insegne di Zekt hanno macinato hit dal sound violento e distorto, che li hanno imposti sulla scena internazionale. In occasione dell’evento Appetite for Destruction li abbiamo raggiunti per un’intervista.

Quando siete entrati in contatto per la prima volta con la scena techno/rave?

Era all’incirca il 1989 quando quattro ragazzi (fra loro c’era Kenneth Bager, che più tardi ebbe una hit come Dr. Baker con il singolo Kaos), cominciarono un programma sulla radio nazionale danese chiamato Det D.U.R. (che significa “funziona”, ma è anche l’acronimo di “Danish Underground Radio”). Suonavano diversi stili, ma noi ci innamorammo dell’hardcore techno, che cominciammo poi a produrre noi stessi.

Com’era la scena danese all’epoca?

Non c’erano club aperti settimanalmente, solo eventi estemporanei in posti differenti, principalmente capannoni o scantinati, ma i primi tempi eravamo troppo piccoli per entrarci! Comunque la scena era veramente bella in quel periodo, e suonammo in molti party underground a Copenhagen, sulla radio nazionale danese e in vari festival.

Cosa ascoltavate all’epoca?

Ascoltavamo molta musica diversa, come Hardfloor, Outlander, 303 Nation, F.U.S.E. e anche musica EBM, band come ad esempio Nitzer Ebb.

Come avete cominciato a produrre? Come avete sviluppato il vostro sound?

Spendevamo la maggior parte del nostro tempo ad ascoltare musica, perciò cominciare a produrre fu una passaggio naturale. C’era un negozio di dischi chiamato Street Dance Records in Copenhagen che importava dischi da Belgio, Germania, Olanda eccetera. Ricevevano nuovi arrivi ogni lunedì, perciò quel giorno saltavamo spesso la scuola per prendere i dischi migliori prima che fossero esauriti! Cominciammo a produrre musica nel 1992 e il nostro primo disco uscì all’incirca un anno dopo sull’etichetta tedesca Adam & Eve Records, quando avevamo all’incirca diciott’anni.
Lo stile Zekt si sviluppò piuttosto naturalmente, facendo semplicemente ciò che ci piaceva, e non guardando particolarmente quello che che altri stavano facendo in quel momento. Cominciammo con un mixer da DJ Numark, con un effetto delay e un campionatore mono con quattro secondi di memoria. Comprammo poi un campionatore Emax II con un sequencer a 16 tracce per 12 secondi di campionamento stereo (ricordo che pagammo l’equivalente di 4000 euro per l’Emax: l’attrezzatura audio e in modo particolare i campionatori erano molto costosi all’epoca). Dopodiché comprammo una drum machine 909, una TB303 e una Yamaha CS10. Più tardi usammo anche strumenti come Roland Juno 106, JD800, JX3-P, JV-1080, TR606. Distorcevamo i suoni facendoli passare attraverso differenti strumenti finché eravamo soddisfatti del risultato; ad esempio facevamo passare la 909 o la 303 attraverso l’input phono o microfonico del mixer da DJ, e grazie al fantastico sound analogico del Numark i suoni venivano fuori belli potenti.
L’Emax era anche ottimo per distorcere i suoni in una maniera più sottile, semplicemente alzando leggermente il volume all’interno della macchina. A volte usavamo anche un registratore a cassette o un pedale overdrive per chitarra per distorcere.

La nostra traccia External contiene un campionamento dalla tastiera Yamaha CS-10, che ottenemmo manipolandone in tempo reale il filtro cut-off. Aggiungemmo poi la 909 e TB303, registrandola live su DAT. A dire il vero ne esiste una versione più rifinita che registrammo all’epoca, ma alla fine decidemmo di utilizzare la versione demo fatta in tempo reale perché suonava meglio, era molto più brutale.
Non usammo mai un sequencer su computer per le tracce realizzate come Zekt; utilizzavamo a volte il sequencer dell’Emax, col quale, per aggiungere qualcosa al minuto 3 della traccia, bisognava premere play, aspettare tre minuti e suonarlo dal vivo. Se si sbagliava bisognava rifarlo da capo, perché non si poteva quantizzare con l’Emax!
Si può dire che lo stile Zekt è nato dal non avere molto equipaggiamento, e cercando di cavarne fuori il meglio (e naturalmente eravamo dell’idea che, se un suono è noioso, basta distorcerlo un po’ di più!). Più tardi fummo tentati di vendere il mixer Numark, perché volevamo un mixer digitale con più tracce, ma alla fine non avemmo cuore di vendere il nostro buon vecchio mixer analogico, e lo conserviamo ancora oggi.

La vostra traccia External fu inclusa nella celebre compilation hardcore olandese Thunderdome. Aveste la possibilità di visitare l’Olanda in quegli anni?

Sfortunatamente no, ma ci sarebbe piaciuto vivere la scena olandese e gli eventi Thunderdome. Una volta abbiamo visto in un video External suonata alla Loveparade a Berlino, e fu decisamente un momento da pelle d’oca.

Ho visto su Youtube un live set di Zekt del 1992, dove suonavate in tute anti radiazioni, maschere anti gas. Dove stavate suonando?

Quello fu in effetti il nostro primo concerto (suonammo a Roskilde, vicino alla nostra città natale Gundsømagle). All’inizio ci esibivamo così, ma quando cominciammo a suonare 100% live indossare maschere e guanti diventò un po’ complesso!

Eravate in contatto con altri produttori hardcore acid danesi, come ad esempio Cellblock X?

Eravamo più in contatto con Barbaque / Caucasuss (uno di loro più tardi produsse la hit Safri Duo – Played A Live), e suonammo ad alcuni party assieme. Non eravamo molto in contatto con Cellblock X, ma una volta loro suonarono in playback nello stesso party dove ci esibivamo anche noi. Gli prestammo il nostro costoso campionatore Emax e lo fecero cadere per terra durante lo show!

Perché smetteste di produrre come Zekt?

Probabilmente per colpa di una trasmissione radiofonica. La persona che stava per comprare il mixer Numark ci prestò una cassetta con la registrazione del Judge Jules Show sulla radio inglese BBC Radio One, e rimanemmo affascinati dalla musica trance che proponeva. Dopo aver ascoltato questa trasmissione ogni settimana per un po’ di tempo cominciammo a produrre musica sotto altri pseudonimi, come F&W, Tukan e ATN, e tempo dopo lo stesso Jules finì per suonare la maggior parte dei nostri brani su Radio One.

Federico Chiari

English version

When did you first become aware of the rave-techno scene?

It was about 1989 when 4 guys (amongst them Kenneth Bager, that had a hit as Dr. Baker with the single Kaos), started a program on the national Danish radio called “Det D.U.R.” (which means “It Works”, but also short for “Danish Underground Radio”). They played different styles of electronic music, but it was the hardcore techno we fell for, and made when we started to produce music.

How was the techno/rave scene in Copenhagen at the beginning? Were there venues, or was it done in illegal raves?

There where no weekly clubs, only one off events on different locations, mostly warehouses, or basements, but in the start we where not old enough to get in! But the scene in Copenhagen was really good back then, and we preformed at a lot of underground parties there, on the Danish national radio and on festivals.

What did you listen to back then?

We where listening to a lot of different music, like Hardfloor, Outlander, 303 Nation, F.U.S.E. and also some EBM style music like Nitzer Ebb.

How did you start producing? How did you develop your style?

We would spend most of our time listening to music, so it was natural to start producing it ourselves. There was one record shop called Street Dance Records in Copenhagen that imported vinyl records from Belgium, Germany, Holland etc., and they got new stock every Monday, so the school classes was skipped a lot of Mondays, to get the best records before they where sold out!
We started to produced music in 1992 and our first record was released about one year later on the german Adam & Eve Records, when we where about 18 years old.
The Zekt style came naturally, with just doing what we liked, and not thinking so much about how other bands where sounding. We started with a Numark DJ Mixer, with a delay FX and a 4 seconds mono sampler. Then we bought a Emax II sampler with a 16 track sequencer and 12 seconds of stereo sampling (I think we paid 4000 euro for the Emax, sound equipment and especially samplers were so expensive back then, compared to today.) After that a 909 drum machine, a TB303 an a Yamaha CS10. Later on we also used equipment like Roland Juno 106, JD800, JX3-P, JV-1080, TR606. The sound of the distortion was made by running the sound through different things until we liked the sound, like a turntable or a microphone input to distort the 909 and 303, and also partly because of the amazing sound of the analogue Numark mixer, the sound just came so much out of the speakers!
The Emax was also really good at distorting the sound in a nice way, by just turning the volume too much up internally in the machine. And then we sometimes used a cassette deck to run things though and distort them, or an overdrive pedal.
The track “External” is a sample from a Yamaha CS-10 keyboard, that we did while playing with the cut off filter on the CS-10. Then we used a 909 drum machine and a TB303, and recorded it live to a DAT tape. Actually a newer version exists, that we made when finishing the track, but we ended up releasing the demo version, because it sounded so much more cool  and brutal when it was recorded 100% live. We never had a computer sequencer for the Zekt tracks, only the one in the Emax, where if we had to play something 3 minutes into the track, you had to start recording, then wait for 3 minutes, and if you did not play it exactly right you have to do it again, because you could not quantize on the Emax!
Maybe you could say that the Zekt sound was about not having a lot of equipment, and trying to make the best out of it. (and of course “if something sounds boring, just distort it some more!”). Actually later on we almost sold the “Numark/Zekt mixer” because we bought a bigger digital mixer, but in the end we did not have the heart to sell our good old analogue mixer, and we still have it today.

Your track External was featured on Thunderdome, influential dutch compilation. Did you get the chance to visit the Netherlands back then? What kind of impressions did you get from it?

Unfortunately we never visited the Netherlands back then, but we would have liked to experience the dutch techno scene, and the Thunderdome parties. We once saw a video recording of External being played at the Loveparade in Berlin, and it was definitely a goosebump moment just to see it.

I saw on Youtube a live set of Zekt from 1992. Can you tell me about it? Was it something you performed regularly? Was it always in the same fashion (anti-radiation suits and masks)?

That one was actually the first gig we played (in Roskilde, close to our home town Gundsømagle). In the beginning it was like that, but later we started to play gigs 100% live, and so it became a bit complicated to perform wearing masks and gloves!

Were you in contact with other Danish hardcore/acid act, like Cellblock X?

We were mostly in contact with Barbaque/Caucasuss (one of the guys that later produced Safri Duo – Played A Live), and we were preforming at some of the same parties.
We did not have that much contact with Cellblock X, but they where once playing a playback gig at the same party we where playing at. We lent them our expensive Emax sampler for their show, and then they dropped it on the floor while performing!

Why did you stop producing as Zekt?

Probably it was because of a radio program. Actually it was the person that almost bought the “Zekt Mixer” that lent us a cassette tape with a recording of the Judge Jules show on the English BBC Radio One, and we got fascinated by the melodic and hard trance he was playing. After been listening to Jules radio show every week for a while, we started producing music under different names, like F&W, Tukan and ATN, and ended up with Jules playing most of our tracks on Radio One.