Mercoledì 17 luglio la seconda tappa italiana del tour di Thom Yorke Tomorrow’s Modern Boxes, ha come cornice, la suggestiva location del grande prato della cinquecentesca Villa Manin di Passariano (UD).
Nonostante le minacce del meteo è una serata fresca e asciutta.
L’evento inizia ufficialmente con l’opening di Andrea Belfi, come al solito interessante con il suo sound stratificato. Un’esibizione purtroppo rovinata in parte dal brusio di un pubblico poco interessato che, attende solo il main act.
Un vero peccato, perché quello di Belfi è un live intrigante, equilibrato tra suono percussivo e divagazioni ambientali, una performance che, conferma le ragioni che hanno portato Yorke a volerlo come opener.
Il frontman dei Radiohead compare sul palco poco dopo le 21,30 accompagnato dal polistrumentista Nigel Goodrich e dal videoartista Tarik Barri, autore dei riuscitissimi visual dello show.
L’atteso concerto parte con Interference, tratto da Tomorrow’s Modern Boxes del 2014, e già sono chiare le coordinate delle oltre due ore di live che il pubblico si appresta a godere.
Impossible Knots, Traffic e The Axe dall’ultimo lavoro Anima affascinano, Harrodown Hill e Truth Ray invece, ipnotizzano il dancefloor sull’erba; arrivano anche estratti dal lavoro a nome Atoms For Peace.
Yorke si destreggia con uguale maestria tra chitarra, basso, piano/synth e macchine e quando di dedica “solo” alla voce sembra letteralmente una scheggia impazzita “persa” in un movimento ondulatorio e saltellante. Il musicista britannico è pervaso realmente da quello che suona e canta, anche a livello fisico.
Thom ha guadagnato negli anni una capacità di interazione col pubblico molto particolare, che, coniuga un attitudine schiva a un carisma “discreto” di difficile definizione, creando con i suoi fan un affiatamento particolare che, non necessita di tante chiacchiere.
Due le uscite per il “bis”, di cui la seconda che, appare particolarmente spontanea e non programmata, regala una struggente Suspirium al piano solo che, chiude degnamente una serata di grande impatto, che lascia soddisfatti e contenti.
Un paradosso quasi catartico, per un artista che, spesso mette in musica tensioni e ansie del vivere quotidiano.
Cannibal Se-lecter