Siren Festival ’18: Il Report

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Siamo stati a Vasto per il Siren Festival, interessante manifestazione che ha luogo da cinque anni nella cittadina abruzzese. Nato da un’idea di Luois Avrami, un tecnico informatico statunitense innamorato perso del luogo, si è sviluppato con la produzione di DNA Concerti, fino a diventare un riferimento delle attività musicali estive italiane.
Ed è proprio la suggestiva location (con stage molto vicini e un programma che alterna i palchi con rarissime contemporaneità) a segnare il primo punto a favore: concerti e djset calati nella splendida cornice offerta da Piazza del Popolo e dai giardini di Palazzo D’Avalos. Due giorni di concerti, preceduti da una intro dedicata a film a tema che ci ha fatto conoscere l’ottimo B-Movie: Lust & Sound, dedicato ai movimenti underground berlinesi del periodo ’79-’89, e vita sulla spiaggia di Vasto Marina.

La festa inizia per noi con una ammaliante performance dei Lali Puna, che pescano per la scaletta dall’ultimo lavoro Two Windows e dai loro quattro album precedenti. Senza più Marcus Acher, il trio si fa apprezzare per la solita magnetica consistenza di Valerie Trebeljhar, che accompagna il pubblico nei delicati viaggi elettro pop della band.
A seguire tocca ai Mouse On Mars, che frullano in un’ora abbondante sonorità molto dirette e percussive. Spina dorsale di beat aggressivi, ritmiche e geometrie irregolari che sferzano il pubblico; il duo tedesco tira a velocità sostenuta con tracce di footwork, schizzi acidi e una forte propensione alle basse frequenze e una cassa elastica che si spezza e raddrizza più volte.
Chiudono i 2 many djs. Rassicuranti rispetto all’ottovolante del topo su Marte, hanno dalla loro classe, sfacciataggine e una capacità di stoccate (ultra)pop che non possono non coinvolgere l’ascoltatore e farlo ballare, perfino quando mettono su pezzi che, se suonati dall’autoradio per caso, sarebbero saltati a piè pari.
Per il resto vediamo solo spiccioli del trionfante live di Cosmo e della performance di Myss Keta, che ripropone per filo e per segno le sue produzioni, ma ha dalla sua una bella fetta di pubblico.

La sera seguente saltano purtroppo i Toy, di cui attendavamo le vibrazioni kraut, però ci vediamo un piacevole live degli Amari e finiamo con un occhio attento ai P.I.L. John Lydon che, nonostante la fatica della voce a tenere il passo, hanno ancora un bel po’ da dire! Basta la doppietta This is Not a Love Song/I Could be Wrong per ritrovarsi velocemente e ingenuamente entusiasti.

Ultime menzioni d’obbligo per il set di IvreatronicLorenzo BITW che, dopo alcuni fastidi tecnici confeziona un bel flusso per la concludere il pomeriggio del sabato in spiaggia.

Cannibal Se-lecter

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