E’ una storia che parte da lontano quella di Pietro Tannoia: “Nel 1980 mi facevo chiamare Tannox, erano i rimi approcci di mixaggio con i vinili esclusivamente di musica elettronica cioè italodisco e hi-energy. Poi il flash dai nastri afro del Cosmic o della Baia degli Angeli ovvero del Aleph a Gabicce.
Nel 1983/84, ancora in pieno periodo postpunk e darkwave, suonavo al club Taxi di via Redi a Milano (poi Histeryka) fino alla sua chiusura nel 1992. Era il momento di colpire più forte: dall’EBM già proposta un anno prima a Segrate, in un cyberpunk club prima, e dopo all’itinerante the Cave, vincendo le titubanze dei frequentatori dark restii alle elettrocontaminazioni, fino alla svolta rave. Qui la fonte è l’industrial hardcore ed il fatto saliente il primo evento a Roggwil in Svizzera Dance World Convention nel 1995, dove mi convinco di poter produrre tracce ispirate a questa realtà ancorchè contaminate dal background elettrodark”.
“La Trauma Head Society nasce durante uno dei molti party illegali che si tenevano a Milano e dintorni, creati dalla regina indiscussa della scena rave Betty23“ – attacca Pietro Tannoizer Tannoia – “La scintilla iniziale è partita da me, poi coinvolsi Dj come Roberto Altamura aka Hotrebor, Nico Lanza e Daniele Corazza alias Fabrikill & Skrill, provenienti dalla leggendaria Milan Speedcore Projekt, dopo alcuni anni di proficua presenza nel nord Italia e fuori stivale, per poi uscirne in seguito a dissapori interni e rivalità velate tra alcuni membri. Infine ci fu la partecipazione anche di Torino Gabber Korps ovvero Marco Klemenz. Nel 1997/98 nuove sonorità rivoluzionavano le nostre vite e generi musicali apparentemente lontani tra loro già provavano a contaminarsi. Eravamo Dj smanettoni, utilizzatori dei più svariati strumenti a buon mercato per realizzare musica elettronica o con espander obsoleti per musicisti più professionali o con software pionieristici tipo Cubase o Notato R Logic Fast Traker. Avvertivamo l’esigenza di creare qualcosa di davvero nostro!”
Battezzare l’etichetta è abbastanza complicato, in quel periodo sono i riferimenti al cinema horror esasperato o alla tecnologia ad andare per la maggiore tra gli esponenti della scena, ma, continua Pietro: “alla fine mi è venuta in aiuto una pubblicità di un’azienda americana, che produceva accessori per il soft-air. I passaggi successivi sono stati la ricerca di un immagine per il logo e la creazione di una pagina iniziale su Myspace con cui instaurare la nostra rete di contatti. Purtroppo è arrivata anche una doccia fredda, una mail da parte della società di softair: o smettevamo immediatamente di usarne il nome o ci avrebbero portato in tribunale! Non potendo fare diversamente, decidemmo di congelare momentaneamente l’esperimento”.
Nel frattempo però si aggregano anche nuovi elementi: Boris Cividini aka Syrob, Adriano Mazza aka Creed, Pino Carafa alias Globus e Nino La Loggia altrimenti detto Ice Age.
Tuttavia nonostante vi fosse in cantiere la realizzazione di un primo vinile col progetto NEKROCORPS, e la scelta del nuovo nome per l’etichetta (Cividini e Corazza avevano proposto Liquid Stone), il disaccordo crescente tra i fondatori sulle linee da seguire circa lo stile e la scena, che aveva perso parzialmente il suo spirito e credo iniziale, porta ad una totale stasi. Prosegue Tannoia: “Con Hotrebor ci fu un riavvicinamento nel 2007 tramite Facebook, e poi via via anche con altri della vecchia crew. Nel 2008 decidemmo di realizzare una traccia che sigillasse la nostra amicizia con King Volture, brano suggerito dagli italocaliforniani Anti Quark, amici di Marco Klemenz, di cui si fece il remix Terror, totalmente diverso dall’originale tranne che per l’utilizzo germinale di alcuni suoni. Il promo rimase inedito per molto tempo a causa di indecisioni del gruppo. E’ grazie al gruppo su FB Number One 1990/98 creato da Nico che abbiamo potuto vedere finalmente realizzati alcuni nostri sforzi. Si unirono alla causa anche gli amici di Area Indoor con i loro party capitanati da Simon, ed alcuni fedeli alla vecchia scuola dell’HC che a loro volta diedero origine a No New Style relativi eventi. Il ferro a questo punto andava battuto, così rinacque Trauma Head Society, al sicuro da controversie e tribunali poichè l’impresa di softair nel mentre era sparita”.
A gennaio 2018 Roberto Hotrebor acquista l’intero pacchetto, diventando l’unico responsabile del progetto discografico.
Simone KK Deambrogi & Federico Spadavecchia