Sam IRL non sarà uno dei nomi più altisonanti in circolazione, ma nel suo recente passato ha già fatto abbastanza per farsi notare da qualcuno – tra gli altri, Gilles Peterson e la sua Brownswood, che ha pubblicato una sua traccia in una compilation selezionata da Kutmah qualche anno fa. Ora è la Freerange di Jimpster a fare uscire un suo nuovo lavoro – un EP di quattro tracce chiamato “Rain Technique”.
In tutto l’EP, Sam fa sfoggio delle sue influenze jazz, in un sapiente (e molto furbo) gioco di samples e loops. Il risultato sono quattro tracce leggere, buone da dare in pasto al dance floor se necessario, ma che non aggiungono nulla ad un segmento musicale già saturo di prodotti fin troppo simili tra di loro.
L’EP si apre con la title-track “Rain Technique”, che probabilmente diverrà un discreto tormentone radiofonico nelle prossime settimane, con un accattivante quanto ovvio giro di tastiere e qualche sample vocale sparso qua e là. Segue “Trust”, in cui Sam prova a creare un po’ di tensione ed oscurità giocando anche con elementi percussivi, ma si ferma anche qui in una “comfort zone” che non riesce ad affrancarsi dal rigido quattro quarti che caratterizza l’intero EP.
“All That’s Left” prova ad essere più leggera e sognante, a tratti rarefatta, ma pur sempre priva di sorpese; mentre l’ultima traccia, “Split River”, può tornare utile per crescere di ritmo e cambiare direzione in un set deep-house; ammesso che non abbiate già tante frecce simili al vostro arco.
Un disco deep-house come tanti altri, senza infamia né lode. Potrà piacere a chi conosce poco il genere e vuole arricchire la propria collezione in questa direzione, ma il sospetto è che dica ben poco a chi invece della deep house conosce vita, morte e miracoli. In fondo in linea con la direzione presa dalla Freerange da molti anni: una label di tutto rispetto, che però non sembra aver neppure provato a dire qualcosa di diverso nel corso del tempo.
English version:
Sam IRL may not be one of the most famous names out there, though he certainly did enough to get noticed by people in the know in recent years. Including, among others, Gilles Peterson and his Bronwswood Recordings, which published one of Sam’s tracks as part of a compilation selected by Kutmah a few years back.
It is now Freerange’s turn to publish one of Sam’s works – a four-track EP called “Rain Technique”.
Sam shows off his jazz influences throughout the whole EP, in a clever game of loops and samples. The result are four easy-on-the-ear tracks, good to feed to dancefloors but not really adding anything new to an already saturated segment. The EP starts with the title-track “Rain Technique”, which may very well get a lot of radio play in the coming weeks and months due to his captivating keys section and some sparse vocal samples. It is followed by “Trust”, where Sam tries to create some tension and delve into slightly darker atmospheres by playing with percussive elements; however, he remains in a somewhat obvious comfort zone, unable to escape from the strict 4/4 pattern we get throughout the whole record.
“All That’s Left” tries to be lighter and dreamier, but once again results in a track with no surprises; whereas the last one, “Split River”, could be useful to switch gear and increase the pace during a deep-house set, providing you already don’t have similar tools under your belt. “Rain Technique” is not a bad record; it is simply yet another deep house release, like many others out there. It may very well catch the ear of those who are new to the style and want to expand your collection in that direction, though it is likely to say very little to those who know deep house well and have rinsed it out. Something that applies to Freerange Records in general, after all: a respected label, though one that has done little to diversify its output over the years.
Luca Schiavoni