L’inaugurazione della seconda stagione di The Hydra al Printworks a Londra ci consegna un nuovo punto di riferimento del clubbing europeo.
Un enorme edificio industriale a quattro passi dalla stazione metro di Canada Water, fino al 2013 tipografia dove veniva stampato il Daily Mail, una struttura capace di contenere senza problemi 5.000 persone. Gli interventi per renderla fruibile si sono limitati alla sicurezza, all’installazione di un potente soundsystem, e di un impianto luci capace di distogliere l’attenzione dall’immagine del Dj, frutto dell’ingegno della light designer Natalie Heckl. Per il resto è possibile ritrovare parte dei macchinari utilizzati in precedenza. Un lungo corridoio con file di amplificatori ogni venti metri.
Un aspetto particolare è l’orario in cui si svolge l’evento, da mezzogiorno alle undici di sera di sabato, quindi né un after-hour, né un all-night-rave, ma quanto basta per mandare tutti a casa contenti (esperimento condotto con successo anche al Masada di Milano n.d.r.).
La line-up, curata dal ben conosciuto team The Hydra, non prevede big name da soldout immediato ma un’armonia sonica il cui scopo è raccontare le diverse sfumature di house da quelle disco (Tiger & Woods live) a quelle classiche (Kerri Chandler), fino a quelle più in voga al momento.
E’ tra queste ultime che troviamo Red Axes, qui in dj set, a proporre una miscela di beat lento, annegato in vortici di handclap e cowbell presi in prestito da qualche vecchia LinnDrum.
L’effetto è straniante, l’architettura del posto impedisce di contemplare la consolle spingendo a concentrarsi sulla musica e a perdersi tra laser, ledwall e proiezoioni.
Subito dopo, John Talabot, affine per selezione, continua l’ottimo lavoro svolto dai due israeliani, salendo di giri, ma molto lentamente.
Nell’altra ala del comprensorio c’è, in uno spazio più ristretto, Prins Thomas. Anche questa sera ha messo sui piatti ciò che lo ha reso famoso: nu-disco intrisa di sintetizzatori modulari e psichedelia, capace di attirare sia i nostalgici che nei primi anni ‘90 hanno conosciuto il lato oscuro della dance, sia i giovani che stanno abbandonando le battute veloci in luogo di un sound più adulto. Nel corso delle sue due ore, non ha fatto mancare un paio di chicche per esperti: “Pregammell” di Bawrut, ovvero il suo edit di “Devozioni Dialiettali” firmato Enzo Avitabile, e la chiusura con “Jazz Carnival” di Azymuth, in una versione tirata per il collo e lunga oltre dieci minuti.
Mentre in main room tocca a Kerri Chandler infiammare il danceflooor, ora pieno zeppo, a dare il cambio a Prins Thomas è il conterraneo ed occasionale compagno di avventure Lindstrøm, due ore filate di live coinvolgente solo a tratti.
Di questo posto ne sentirete parlare parecchio, per adesso, le prossima data The Hydra confermata è il 5 Maggio con Dj Koze, Motor City Drum Ensemble, Mano Le Tough, Nathan Fake Live, Chloé, Dolan Bergin, Auntie Flo, Lawrence, Scott Grooves e Slyngshot.
Denis Furlan