Ambasada Gavioli: Alla fine restano gli applausi

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Dopo 22 anni, l’apertura è del dicembre 1995, lo storico club di Isola, Slovenia, chiude i battenti.
Una venue leggendaria, capace di attrarre i clubber dalla Slovenia, dalla Croazia, da tutto il Nord Italia e dall’Austria per due decadi. Tanti appassionati italiani ricorderanno i bus organizzati da varie città per raggiungere, dopo chilometri e chilometri di viaggio, questo stravagante tempio della club culture nascosto in una piccola cittadina della costa slovena, a poco più di 20 minuti dal confine con la zona di Trieste.
I suoi incredibili interni, creatura dell’architetto italiano Gianni Gavioli lo hanno reso unico. Una combinazione di legno, rame, pietra bianca, un ambiente stralunato e magico, concepito assorbendo elementi propri della cultura di queste terre e fantasie surreali, richiami a Baudelaire, Alice nel Pease delle Meraviglie, Romeo e Giulietta.
Un paesaggio fisico e metafisico sui generis. Frequencies ha sentito Gregor Zalokar, media manager di Fetch the Vibe, il team che ha portato avanti il locale negli ultimi otto anni, per parlare di questa esperienza incredibile.

Raccontaci brevemente quando Fetch The Vibe ha preso in mano l’Ambasada e con che progetto.

Fetch The Vibe ha curato il programma dell’Ambasada negli ultimi otto anni. L’idea iniziale era di provare uno o due stagioni, ma il viaggio è poi durato quasi una decade. FTV ha da sempre voluto organizzare e promuovere eventi di musica elettronica di qualità, negli ultimi quindici anni ha lavorato molto in Slovenia e Croazia. Immagino che diverse generazioni di clubhead italiani abbiano il ricordo di eventi precedenti all’avventura dell’Ambasada, come i Summer Gathering o lo Stars Gathering open-air che nel 2008 portò a Dornberk Richie Hawtin, ad esempio. Il grosso dilemma in questi anni è stato che la gestione della location veniva accordata di volta in volta per soli tre/sei mesi, per volontà della proprietà che era indecisa sulle possibilità di riconversione dell’area in altri business più profittevoli, limitando la possibilità di lavorare su un programma a lungo termine, più composito. Nonostante ciò i migliori nomi della techno e della house sono passati in console a Isola, con l’aggiunta di importanti ospiti Trance ed Edm.

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Quando è arrivata la decisione finale dei proprietari di fermare l’attività del club e come è stata accolta la notizia una volta resa pubblica?

La decisione finale riguardo la cessazione dell’attività è arrivata più o meno a metà della stagione attuale. L’entusiasmo si era contemporaneamente un po’ scalfito dopo che alcuni eventi che volevano presentare nuovi emergenti “caldi” non sono andati come sperato. Il business in sé si era fatto sempre più complesso da gestire, in particolare dopo l’apertura massiva dei mercati asiatici ed americani, con un picco nei costi dei cachet, e una serie di eventi in Slovenia che hanno stravolto il mercato con ingressi molto bassi o free. A Lubiana e in Slovenia è difficile pensare ad un evento di musica elettronica i cui biglietti possano essere oltre i 15 Euro, rendendo molto complesso avere una sostenibilità economica. Inoltre crediamo di aver offerto (quasi) tutto il possibile in uno spazio con le dimensioni e le caratteristiche dell’Ambasada, complesso pensare a nuove esperienze da offrire senza ripetersi. Infine la Mercator, proprietà dell’area, ha venduto in autunno la venue alla Elektro Turnsek, la quale non ritiene di continuare ad organizzare eventi con FTV o altri promoter. Lo spazio deve anzi essere liberato entro il 15 di gennaio, per essere destinato successivamente ad attività commerciali o produttive. All’inizio il nostro annuncio non ha creato troppa attenzione, in quanto non era la prima volte che l’Ambasada si trovava sull’orlo della chiusura. Quando si è capito che stavolta la questione era vera, e purtroppo definitiva, c’è stato un piccolo shock, la stampa si è interessata e una petizione popolare ha cercato di opporsi. Nell’area costiera Slovena sostanzialmente non ci sono posti adatti a socializzare per chi ama la musica elettronica, e questo influenza negativamente la vita dei giovani dell’area, e la creatività e la cultura in toto ne risentono, di conseguenza.

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Ultimo quesito “emotivo”: scegli tre performance di questi anni che ti sono rimaste nel cuore in particolare.

E’ difficile…Ho seguito il programma del club negli ultimi quindici anni prima come giornalista poi come media manager, e la scelta è ardua! Ci provo, a livello puramente personale e tanta indecisione: Solomun, prima performance in Slovenia (2017). E’ stata una serata molto emozionante per il pubblico e per Solomun stesso, un ottimo artista ed una bellissima persona. Proveniente dalla Bosnia, è riuscito a ricavarsi uno spazio tra i grandi grazie alla sua bravura, a una costante evoluzione e al duro lavoro, ed è considerato un po’ un homeboy dai clubber locali. Era previsto un set di quattro ore, quindi già abbastanza lungo, ma è andato avanti invece fino alle 8 del mattino, quando abbiamo davvero dovuto chiudere per evitare problemi con le autorità. Non pago ha voluto presentarsi ad un piccolo after e suonare ancora, nonostante avesse sulle spalle alcune gig e un doppio booking su Ibiza la sera seguente. Il 20° anniversario (2015). Le porte del club sono rimaste aperte fin dal pomeriggio, con una visita di Gianni Gavioli, il geniale architetto che ha immaginato, disegnato e costruito il club, mentre la notte l’eroe sloveno Umek con la sua banda ha creato una atmosfera incredibile; l’arrivo a sorpresa nel booth di un ospite inatteso come Joris Voorn, che non era sul programma della serata! Laurent Garnier pres. LBS (2011): una incredibile performance del pioniere delle techno francese, insieme a due soci del progetto LBS. La selezione, il flow e le emozioni create sono state irripetibili. Mi spiace molto non essere riuscito a portare da noi Gramatik. E’ un ragazzo di queste parti divenuto una stella assoluta negli Usa nella scena breaks, che ha collaborato con Diplo, Skrillex, Pretty Lights e altri grandi nomi dell’elettronica e dell’hip hop, sarebbe stato grande averlo sullo stage della Gavioli, nelle sue terre.

Il club chiude le porte con una ultima festa con (grandi) ospiti segreti, la notte tra l’uno e il due di gennaio del 2018. Un modo di celebrare innanzitutto il locale, prima ancora dei nomi in console, per una grande serata finale tra le bizzarre pareti di questa vero monumento del clubbing europeo.

LINK evento: https://www.facebook.com/events/1910500645645095/

Cannibal Se-lecter

Foto: Dejan Hren

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