Varvara festival presenta la quarta edizione

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Nuova comunicazione da Varvara Festival, rassegna di musica elettronica e sperimentale che, forte del significativo successo delle sue passate edizioni, presenta per l’estate 2017 il suo quarto appuntamento e oggi annuncia tutti gli artisti in lineup dal 24 al 26 agosto 2017, anche coloro che saliranno sul palco Varvara per TODAYS Festival.

Gli artisti
La line up dei tre giorni di Varvara si conferma una garanzia per gli amanti del genere elettronico sperimentale nelle sue due versioni performative, live e dj set.

Giovedì 24 NEL FANGO. Si apre il festival a San Pietro in Vincoli, con la serata marchiata Varvara (only): quattro live e tre djset a cura di Justin K. Broadrick aka JK Flesh (proprio il Justin dei Godflesh e Jesu), Brighter Death Now che per l’occasione di esibisce con Lina Baby Doll aka Deutsch Nepal, Omega Machine, A Karman Vortex Street, Parrish Smith, Black Seed, Titta.

Venerdì 25 LE PERLE. Iniziano gli after show di TODAYS a cura di Varvara e impreziositi dalla cornice del maestoso main stage della ex Area INCET: Max Cooper, Shed aka Head High, A Made Up Sound aka 2562, Dbridge sono gli artisti in lineup. La sessione mattutina presso l’ex cimitero San Pietro in Vincoli è in mano al collettivo The Dreamers. Si spazia dalla techno alla drum and bass, con un tocco di ambiente intelligente.

Sabato 26 CON LE ALI. Nella seconda serata di Varvara per TODAYS si vola, si parla di techno cruda e profonda, scura e nel contempo sensuale, ecco lo schieramento d’élite: Karenn (Brawan + Pariah), Terence Fixmer, Mono Junk, Boston 168. La sessione mattutina presso l’ex cimitero di San Pietro in Vincoli è a cura di Alessandro Nigro e Andrea Vietti, Noizyknobs, Giulia Fresca e Ob_Mag.

 

La simbologia
Varvara Festival è fedele ai simboli e in questa quarta edizione, si tuffa in un porcile: il maiale (o’puorc) è la rappresentazione del numero 4 nella smorfia napoletana. Nascono così una iconografia dal carattere fortemente riconoscibile, un maiale colorato, fiero e strafottente e tre sottotitoli (Nel Fango, Le Perle, Con Le Ali) legati al mondo suino, che introducono le tre serate del festival.

Collaborazione con TODAYS
Varvara Festival si snoda in 3 appuntamenti dal carattere musicale unico. La formula riprende l’anno 2016: giovedì indipendente con i nomi più sperimentali e i suoni più ricercativenerdì e sabato all’interno del cartellone di TODAYS Festival (il festival della Città di Torino che quest’anno sfoggia nomi come PJ Harvey e Richard Ashcroft per citarne alcuni, trovate tutte le informazioni sui canali ufficiali http://todaysfestival.com/) con live e dj set di forte impatto sonoro e visivo.

Le location
Sebbene le location siano le stesse dell’anno passato (ex cimitero di San Pietro in Vincoli per il giovedì e le sessioni mattutine ed ex Area INCET per le notti del venerdì e sabato), vi è una importante novità: le performance presso la INCET si terranno sul magnifico main stage, sito nella corte semi aperta della riconvertita fabbrica.

Ingresso gratuito

Nuovamente ad accesso libero, i tre giorni di Varvara vogliono regalare al pubblico nostrano e di passaggio la libertà di godere pienamente e senza vincoli di budget di una proposta ai limiti della fruizione di tendenza. Uno stimolo a sperimentare e scoprire nuove nicchie musicali.

 

Una ristretta selezione degli artisti di Varvara Festival quattro:

Justin K. Broadrick aka JK Flesh – giovedì 24 agosto, ex cimitero di San Pietro in Vincoli
Justin K. Broadrick è un paladino della musica alternativa ed è complesso includerlo in un solo genere. Come tutti gli artisti fisiologicamente dotati, si dedica alla musica fin da giovanissimo: a 15 anni pubblica il suo primo (e ultimo) disco per la storica band metal Napalm Death e poco dopo si presenta come Godflesh, la formazione pioniera del genere industrial metal. Nel 2012 dà il via al progetto JK Flesh, da lui stesso definito: “the angry, hateful, disenchanted side of what I do with electronic beat-driven/bass-driven music”. Come JK Flesh, pubblica produzioni sulle più importanti etichette di genere come il suo ultimo e fortissimo EP “Suicide Estate” su Hospital Productions. Ascoltalo qui>

Brighter Death Now – giovedì 24 agosto, ex cimitero di San Pietro in Vincoli
Brighter Death Now è il nome d’arte di Roger Karmanik, il fondatore della mitica Cold Meat Industry, etichetta svedese specializzata nei generi dark ambient, industrial e noise che dal 1987 al 2014 ha prodotto nomi importanti della scena degli anni 90 e 2000 come: Deutsch Nepal, Raison d’être, Maschinenzimmer 412, Brighter Death Now, In Slaughter Natives, Mortiis e Ordo Equilibrio e altri. Originalità, eccellente veste grafica ed estetica ricercata hanno sempre caratterizzato le enigmatiche proposte della Cold Meat Industry, garantendo un posto di rilievo nelle riviste specializzate e tra i fan di genere. La discografia di Brighter Death Now è intensa e fedele ai generi power electronics e dark ambient. Ascoltalo qui>

Max Cooper – venerdì 25 agosto, ex Area INCET
Il produttore di musica elettronica Max Cooper ha un approccio scientifico e realizza musica che spazia dalla ambient techno alla coinvolgente proposta da club. Molti dei suoi brani cadono da qualche parte, in mezzo ai generi e sono belli, intelligenti, anche quando sono da ballare. Elettronica con un’anima. Elettronica in grado di scavare nella mente, di parlare con gli spazi e le emozioni. Elettronica in grado di raccontare il mondo nel suo respiro quotidiano, giorno dopo giorno. Elettronica dalla pelle cibernetica, sì, ma dal cuore umano, profondamente umano.

DBridge – venerdì 25 agosto, ex Area INCET
Produttore veterano e tra i personaggi con più esperienza nella musica drum & bass, Darren White aka dBridge è un artista dalle molteplici trasformazioni ed evoluzioni. Lungo il corso della sua lunga carriera, è stato il cuore di alcuni dei più interessanti progetti di genere: da Future Forces a Bad Company, Club Autonomic e il più recente Heart Drive. Molto si deve alla sua label Exit che, con le sue Mosaic Compilation, singoli di successo ed LP, rende il suo fondatore dBridge un vero mentore. Come artista in solo, dBridge è versatile e produce per Exit, Metalheadz, Reinforced, Hotflush e altre.

Karenn (Blawan + Pariah) – sabato 26 agosto, ex Area INCET
La techno non è mai stata così cruda come quella di Karenn, figura mitologica portata alla luce dalla fusione di Pariah e Blawan. Non mettono dischi, suonano live, è questo vuol dire che vi sarà un potente assemblaggio di synth, drum machine e sequencer a creare suoni grezzi e ruvidi che si spingono fino al limite, ma al contempo palpabili, vivi e che strappano l’anima ad ogni quarto, vera industrial made in UK suonata con passione dai due brillanti artisti Arthur Cayzer (Pariah) e Jamie Roberts (Blawan), entrambi acclamati come singoli produttori.

Terence Fixmer – sabato 26 agosto, ex Area INCET
In una carriera che include due decadi, il francese Terence Fixmer ha raggiunto un riconoscimento mondiale già nel 1999 con il suo album di debutto “Muscle Machine” sulla International Deejay Gigolos di DJ Hell. L’album apre un varco verso nuovi generi combinati (Electro, Industrial, EBM e Techno) e li fonde in uno stile EBM attento al dancefloor chiamato “Techno Body Music”, che è diventato il suo marchio di fabbrica. Nel 2003 Fixmer dà il via alla collaborazione con Douglas McCarthy, voce degli Nitzer Ebb, con il quale forma il duo Fixmer/McCarthy, spingendo il genere techno EBM al massimo. Nascono così i due album: “Between The Devil” (2004) e “Into The Night” (2008). Fixmer/McCarthy si sono guadagnati un rispetto nella scena globale per aver saputo coniugare il suono pioniere e aggressivo della techno body music con la sensualità della elettronica.

Boston 168 – sabato 26 agosto, ex Area INCET
Per i ragazzi che sono cresciuti nelle città dove le fabbriche si sono trasformate in padiglioni sonori, la relazione con la techno può diventare ricerca di senso. A Torino, città manifatturiera, industriale e musicale, nasce Boston 168, ensemble formato da Sergio Pace e Vincenzo Ferramosca, un duo analogico che attraverso i ferri della produzione sonora, vuole ridefinire una peculiare declinazione del suono elettronico, la Acid Techno. Boston 168 è un’officina di produzione sonora: Sergio e Vincenzo sono due ricercatori elettronici, che lavorano da anni a una vivisezione sonora per intrecciare nuove soluzioni della materia techno.

Comunicato stampa

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