La prima settimana di marzo, da mercoledi 1 a domenica 5, a Graz si svolgerà la dodicesima edizione dell’ì. Interessante rassegna giunta alla sua edizione numero dodici, che dal 2017 ha preferito tenersi nel clima più piacevole di fine inverno.
Per raccontare il festival, di cui trovate tutte le info su www.elevate.at, abbiamo fatto una chiacchierata con il direttore Bernhard Steirer, con cui abbiamo approfondito un po’ la storia e la mission dell’evento, che ha come claim Music, Arts and Political Discourse. Prima di passare alle risposte, segnaliamo che nel calendario musicale (https://elevate.at/en/lineup/) troviamo tra gli altri Juan Atkins, Shackleton, Jon Hopkins, A Made Up Sound, Ancient Methods, e Mumdance.
Qui invece il programma dei panel: https://elevate.at/en/algorithms/.
Elevate Festival raggiunge la dodicesima edizione, cosa è rimasto simile e cosa si è evoluto rispetto agli inizi?
Elevate si propone di seguire e diffondere le ultime direzioni della musica elettronica e le innovazioni nell’estetica di quel suono a tutto tondo, da un lato. Dall’altro ha forti radici in varie situazioni contro culturali che potremmo descrivere con il termine “underground”. Fin dagli esordi abbiamo proposto nomi importanti e pionieri dei differenti generi musicali trattati insieme a nomi emergenti o ancora sottotraccia, e abbiamo voluto spingere (il nome Elevate ha anche questo significato, fra conoscere, dare visibilità.) Abbiamo un approccio di tipo curatoriale. Negli anni abbiamo sperimentato differenti discipline come performing art, installazioni video, interventi di spoken word, non sempre facili da finanziare ma con l’idea di aumentare non necessariamente i numeri ma la qualità. Stiamo lavorando con diversi curatori, ad esempio quest’anno per la prima volta metteremo molte enfasi con installazione in spazi pubblici.
Il vostro focus sui temi politici e civili pare molto importante, parte integrante del programma e non corollario alla musica. Scegliete un tema per edizione o provate a tenere argomenti insieme in un frame comune?
Ogni anno abbiamo un tema/titolo principale come “Elevate The Commons“, “Elevate Open Society“, “Elevate Creative Culture“. Quest’anno il tema sarà “Big Data, Quantification and Algorithms“. Ci sono tematiche che tocchiamo sempre, per la loro continua importanza. Cambio climatico, diritti umani, società aperte, resistenza creativa, strumenti digitali per il cambiamento sociale. Sono argomenti importanti per i nostri tempi sia a livello globale sia a livello locale, ed è logico che è riaffiorino ogni anno seppure sotto declinazioni diverse. Vogliamo tentare di dare ispirazione ad essere attivi, a prendere parte a iniziative che vogliano portare progresso, fare conoscere situazioni che vadano in questo senso siano esse reti creative del dissenso, espressioni di contro cultura così come come cooperative agricole. E questo il nostro scopo “elevare” menti e cuori delle persone portando loro grande musica, arte progressista ed aprendo finestre su movimenti che si occupano di società, economia ed ecologia.
A livello personale chi ti ha impressionato di più negli anni, un intervento che ricordi in particolare. E per la parte musicale?
Siamo un grande gruppo di persone che operano insieme su differenti piani e compiti nell’organizzare e curare questo festival, in 12 anni abbiamo avuto un grande numero di musicisti, centinaia se on migliaia, e numeri simili valgono anche per i panel. Se mi chiedi di scegliere ti posso rispondere che mi è impossibile, che (cordialmente) rifiuterei di scegliere.
Infine raccontaci qualcosa dell’iniziativa We Are Europe di cui Elevate è attore insieme ad altri festival del continente.
Si tratta di una nuova rete di otto festival europei che combina arti multimediali, musica elettronica e forum per dibattiti, riflessioni ed attivismo. Una nuova forma di cultura contemporanea condivisa del vissuto di questi festival. Uniamo le forse, ci aiutiamo, discutiamo insieme approcci curatoriali, programmi musicali e culturali, e sopratutto permette di accrescere la mobilità di artisti,musicisti e speaker all’interno del nostre network. E’ interessantissimo lavorare con festival come il Nuits Sonores di Lione, il c/o Pop idi Colonia o il Resonate di Belgrado. Quest’anno il main stage della serata inaugurale è presentato insieme al Sonar di Barcellona. L’Insomnia Festival di Tromsø ad esempio porterà alcuni dei più 9nteressanti artisti del nord Europa nel programma di Elevate. Ci sono anche alcune sessioni nel calendario di incontri e panel che sono stati curati insieme ai due festival appena menzionati, inerenti al tema principale che la rete We Are Europe ha scelto per il 2017, il ruolo della cultura nella città del domani.
Cannibal Se-lecter