Sequestrato questa mattina l’ex centro sociale Brancaleone di Roma per ordine della magistratura.
La motivazione del blitz scattato a seguito di un’indagine sugli spazi in concessione del comune, sarebbe la presunta “morosità” del Brancaleone che visto il termine della concessione scaduta circa 4 anni fa, avrebbe dovuto corrispondere alla proprietà il canone pieno. Secondo quanto riferito da alcuni attivisti il comune avrebbe inoltre richiesto gli arretrati che ammonterebbero a circa 370.000 Euro.
Secondo l’agenzia Dire, (ndr notizia confermata anche da Repubblica), durante il blitz, sarebbe stato trovato un allaccio all’energia elettrica non autorizzato.
“Ancora uno sgombero a Roma nei confronti di una realtà culturale e sociale che da sempre rappresenta un punto di riferimento per la città. Questa mattina, infatti, sono stati messi i sigilli al centro sociale Brancaleone e fermati alcuni suoi esponenti”. Dichiara in una nota Stefano Fassina consigliere di Sinistra x Roma.
“Si sta prefigurando uno scenario inquietante. Sono ormai decine le realtà che operano in ambito culturale e sociale sgomberate o che rischiano lo sfratto nei prossimi giorni. Per quelle colpite dalla 140 presenteremo in Assemblea capitolina, nel corso della discussione sul bilancio capitolino, un ordine del giorno per chiedere una sospensione degli sfratti in attesa di un regolamento per l’uso sociale del patrimonio capitolino. Vi è poi un tema più generale di tutela delle esperienze culturali e sociali che sono parte fondamentale del welfare cittadino.”
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