Sono passati tre anni dal primo album degli Antiplastic, Not For Sale, e da poco è uscito sempre per i rabdomanti del bass sound di Elastica Records il nuovo lavoro, Under Arrest.
Si resta su frequenze basse, sul lavoro alle macchine e sintetizzatori di Tuzzy che detta i tempi, con il basso e la batteria di Federico Cioni e Donald Renda rispettivamente a macinare con precisione gli scheletri ritmici dei pezzi e la voce della italo-brasiliana Rayna a dare brio e energia al tutto.
Ci si allontana piuttosto, rispetto a precedenti uscite della band, dalle sonorità più affini al dubstep per abbracciare una idea di global bass.
Trap, juke, footwork, spunti reggae, dancehall e drum and bass sono tutti termini plausibili per descrivere alcune atmosfere e le differenti tracce del disco, eppure non bastano. Il caleidoscopio sonoro, minimo comun denominatore giusto i bassi, avvolge e trascina l’ascoltatore per un album dalla prospettiva internazionale.
Booka (primo singolo del disco) insieme ad Ackeejuice Rockers, il reggae dub di Blood For Riches ft. Ganji Killah e Deadroom, la vibrante Ride con la Numa Crew ed infine il dnb di Dub Jungla sono i nostri pezzi preferiti. In qualità di guest sul disco oltre ai già citati ci sono anche Blitz, Dub Fx e Livio Cori.
Una band da tenere d’occhio, anche se avete occasione nei loro festosi e intensi live set.
Su Hot Cake Bass esce invece il nuovo singolo di Andypop, Take You Back. L’originale viaggia su territori two step, con una traccia vocale davvero interessante a stabilire le regole del gioco. Quanto ai due remix, il primo viaggia verso schizzi jungle con piccoli innesti dispari (B-Phreak rmx), il secondo si rifugia in un rallentato incedere di puro bass UK ad opera del britannico Underground Traffic.
Infine Luca Mucci aka Piezo, producer italiano di stanza a Bristol, inaugura la sua nuova label, dal nome programmatico Ansia Records, con un’esplorazione delle profondità bass sound.
Il primo singolo contiene due tracce dello stesso Piezo, Gatomatto è una riuscita trama di intarsiature sintetiche, mentre Cala è un uptempo percussivo che miscela ritmiche stra-contemporanee con un’aura tribale più sottesa.
Tre dischi diversi su tre label diverse che ci danno un rincuorante update sulla salute della scena bass nazionale.
Cannibal Se-lecter