Frequencies Podcast #23: Dorian Gray

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Moreno aka Dorian Gray è uno dei più interessanti produttori italiani della scena techno attuale con diversi lavori rilasciati su etichette come Circular LTD, Illegal Alien, Black String records, Ovunqve e Lost in Ether, solo per fare qualche nome.  Nonostante si sia trovato più volte a giurare fedeltà al suo primo amore, il djing, le sue produzioni continuano ad essere caratterizzate da un alto livello qualitativo e da una ricerca estetica davvero accurata.
In occasione del Podcast che ha realizzato in esclusiva per Frequencies (che trovate qui sotto) e in vista del suo prossimo EP “An Extraordinary Day On The Exoplanet “ in uscita su Substrato, etichetta italiana capitanata da Buck (aka Alessandro Stefanio) l’abbiamo incontrato per fargli qualche domanda.
Fate subito subito partire il player e gustatevi l’intervista!

“Dorian Gray”… te lo chiedo subito, come mai la scelta di questo moniker?

Il riferimento è ovviamente letterario, al personaggio controverso e decadente di Oscar Wilde. La poesia e il decadentismo sono altrettante passioni che ho maturato sin da ragazzino.
Come nel racconto, in ogni forma artistica trovo importante riuscire a catturare la bellezza e renderla così eterna. Ma nello stesso tempo la vita di un artista può essere deturpante e colma di emozioni logoranti (come nel ritratto).
E poi il nome suona anche bene!

Rimaniamo sul tema, penso che una delle cose più interessanti nel campo artistico contemporaneo, e in particolare nella musica elettronica, sia la necessità/possibilità di concettualizzare (a volte addirittura “intellettualizzare”) la propria produzione artistica cosa che nel panorama techno alcune label (Eklero, Hypnus, Midgar, Northern Electronics, …) stanno facendo con i concept delle loro release (riscontrabili nella grafica nel naming, etc…).
Ho notato nelle tue produzioni la stessa volontà di creare una narrazione “presonora”, che poi finisce per rendere anche l’ascolto più interessante. Quanto è centrale lo sviluppo di “concept” in una tua release e quanto questa scelta influenza la tua estetica?
 

Si, hai colto in pieno quanto sia essenziale e naturale per me trasformare le mie ´fantasie´ed emozioni in un racconto sonoro.  Ogni traccia è un viaggio all´interno del mio microcosmo, fatto di emozioni positive e anche negative.
Per quanto riguarda l´estetica grafica, a volte è curata da me personalmente, a volte dalla label stessa, dietro la mia approvazione, e deve rispecchiare simbolicamente il concept della parte sonora nonché del titolo.
Essere coerenti con il concept in ogni particolare è un aspetto essenziale per rendere artistica e multisensoriale l´opera.

“An Extraordinary Day On The Exoplanet” è un lavoro dove fai largo uso di sample che per certi versi mi sembra molto diverso rispetto alle tue precedenti produzioni, in particolare in A winking light in the dark mi ha molto colpito il campione vocale “sci-fi” che regge tutto il pezzo,  cosa vuoi raccontarci con questo EP?

E´ il ricordo vivido di una giornata passata su un esopianeta molto simile alla Terra.
Per qualche ragione scientifica mi è stato possibile rimanerci solo qualche ora e il ricordo è rimasto indelebile dentro di me, furono momenti di gioia e pace indescrivibili.
Un viaggio nel buio interstellare per raggiungere una destinazione di luce.
Il desiderio di raggiungere il perfetto equilibrio sonoro tra la luce e l’oscurità, inserito nel concetto extraplanetario dell´ EP.

La scena Italiana, che ha già detto la sua in passato, sembra stia attraversando un nuovo periodo d’oro ma l’impressione è che si è molto più apprezzati all’estero che in patria. Secondo te ciò dipende dal fatto che, togliendo qualche raro caso, manca qui da noi un vero e proprio contesto di fruizione, insomma rispetto al resto d’Europa continuano ed essere davvero pochi i club e i festival che fanno un discorso di qualità prescindendo dal mercato?

Esattamente. E in più manca un’educazione culturale alla curiosità, alla creatività, alla sperimentazione, mancano i luoghi dove esprimerla e la mentalità vigente è tutto fuorché curiosa di novità, è piuttosto conservativa, gli italiani amano conservare e sentirsi rassicurati, perciò seguono la corrente.

Substrato, ora alla sua terza release, è un progetto che per quanto giovane appare davvero molto interessante, ci racconti come è avvenuto questo incontro?

Sono stato contattato direttamente dalla label perché interessata a me, ai miei lavori.
E l´interesse è diventato reciproco poiché è un progetto davvero qualitativo.

Quali sono i tuoi riferimenti culturali, sia in ambito musicale che in altri ambiti dell’arte?

In ambito musicale le mie influenze sono molteplici:
la musica classica barocca (Vivaldi, Corelli, Bach..), la musica synth-pop/dark e new wave degli anni ´80, la prima techno di fine anni ´80 inizio ´90, la techno-trance italiana degli anni ´90..
Attualmente un grande riferimento musicale è sicuramente la musica space-ambient, mi aiuta a rilassarmi e a meditare. Mi è utile per svuotare la mente e trovare nuove ispirazioni.
In altri ambiti dell´arte come ho già accennato all´ inizio dell´intervista, la poesia gioca per me un ruolo centrale, soprattutto quella decadente di Oscar Wilde e Baudelaire, così come in ambito cinematografico e visivo lo è  il surrealismo di David Lynch.

Nuovi progetti in vista?

Ho diversi progetti futuri, imminenti un uscita su vinile (un EP con Edit Select e Deepbass) ed un album su CD per Dust Records!

L’appuntamento quindi è prossimamente dull’esopianeta, a presto e grazie mille per la diponibilità!

Trystero Theorem

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