Violet Poison “Voices from hell” (Dub-ito)

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La campana Dub-ito stampa su vinile Voices from hell di Violet Poison, tape uscita su Hospital Production nel 2013, in una versione ridotta ma non meno interessante.
Primo album solista con il moniker post Obtane, segna il passaggio di Francesco Baudazzi dalla deep techno a un personalissimo mondo industrial.
Suggestionato dall’immaginario horror ed erotico del cinema, soprattutto italiano, degli anni ’60/’70, Francesco in quel periodo lavora in coppia con Nino Pedone aka Shapednoise, con cui siede alla regia dei Violetshaped.
Del loro primo, purtroppo unico, album, avevamo sottolineato la scelta di amplificare l’angoscia di questi riferimenti con un sound ruvido di impronta techno/post punk, che aveva così impressionato Dominick Fernow da commissionare ai due artisti italiani altrettante cassette, ciascuno col suo stile.

Voices from hell assume quindi il ruolo di manifesto dell’estetica VP impartendone i comandamenti: insinuare poesia nella violenza, carezzare languidamente indossando guanti di pelle nera, respirare tensione attraverso una calza di nylon, ferire a morte nella maniera più delicata possibile.
Dalle percussioni instabili di Beyond the door emergono textures di devianza psichica, mentre il passo minaccioso della title track rimanda a film gialli cerebrali dove la paura non ha bisogno di una forma fisica per manifestarsi. Prussian Blu è una nebbia mattutina che accompagna movimenti nell’ombra; Like a Pandora’s box scopre un lato sci-fi glaciale di riflesso su lame sintetiche. A blade in the dark è Carpenter impasticcato in mezzo a un rave. Chiude la bellezza inquieta di The weird death of prof. Carletti.
Un disco consigliato, che grazie alla label di Claudio Mate torna finalmente disponibile per tutti in barba agli speculatori di Discogs.

Federico Spadavecchia

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