Machinedrum “Human Energy” (Ninja Tune)

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E’ uscita da poco l’ultima fatica in formato LP di Machinedrum.
Lo statunitense Travis Stewart è un inventivo producer del North Carolina, sempre intrigante sia nei lavori solisti sia in gustosi progetti collaborativi, nei Jets con Jimmy Edgar o nei Sepalcure, con Praveen Sharma aka Braille. Il pedigree delle etichette che hanno fatto uscire le sue produzioni garantisce sia a livello di qualità che di un certo eclettismo, basti citare tra le altre Mercx (agli esordi e nelle prime fasi specialmente), Hotflush, Planet Mu e Ninja Tune, che pubblica anche questo Human Energy.
Sfuggente alle definizioni, il sound che Stewart ha sviluppato nell’arco della sua lunga carriera, è un fluido denso di basse frequenze in cui germogliano glitch e melodie fuori fase che danno un tocco straniante.

In questo disco la formula si ingentilisce, più positiva ed energica di altre occasioni, come dichiara lo stesso autore, rinvigorito e stimolato da tematiche spirituali e da un nuovo ottimismo che traspare nelle sue composizioni.
Non preoccupatevi però, niente new age da corsi yoga! Piuttosto un senso quasi pop a tratti spensierato, di volta in volta capace di diventare addirittura R&B stravolto o elettronica easy listening.
In particolare i vari featuring (spezzettati, sminuzzati e rielaborati spesso a fare veci di strumento aggiunto alla intelaiatura delle tracce) rende le canzoni funzionali e affascinanti.
Bella la cavalcata Angel Speak, con il contrappunto di Me-Lo-X all’ascesa euforica delle ritmiche, schizoide il racconto Tell U con i brandelli della voce di Rochelle Jordan, e coinvolgente il jungle strampalato di Do it for U con Dawn. C’e spazio anche per odissee strumentali come la psichedelia sintetica di Opalescent, e stravaganze che incrociano pop e follia come Spectrum Sequence e Isomterix.
Un album lungo composto da quindici pezzi, incluso qualche interludio più strumentale, davvero ricco.
Tante le dimensioni toccate: glitch, post-rave, nu jungle,bass music. Una vena sperimentale che riempie un improbabile scrigno colmo di influenze dove IDM e, in dosi minime e controllate, EDM riescono addirittura a convivere senza esplodere.

Cannibal Se-lecter

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