Kaiju – Seven Sins (Deep Medi)
Jamie Schildhuare e Paul White sono il duo di producer britannici Kaiju, attivo dal 2012 e riuscito a divenire in tempi relativamente brevi un nome stimato e importante della scena dubstep, specialmente quella fedele ai 140 bpm e a un approccio deep. Le loro doti hanno destato l’attenzione della autorevole Deep Medi, per la quale esce questo lavoro di sette tracce, Seven Sins appunto, ciascuna dedicata ad un peccato capitale.
I due cesellano ottime trame percussive e fanno un grosso lavoro sui beat e i suoni, tengono la barra dritta su una declinazione classica del genere, ma sanno anche speziare i vari pezzi con spruzzate di sapori diversi.
Dopo un inizio robusto con Envil (con Jack Gates), e Greed Final, che rendono subito chiare le coordinate che la coppia intende seguire, il disco procede con una parte centrale solida, divagando appena nel finale con quelle che sono le due chicche dell’LP. Wrath, che si ammanta di richiami jungle perfettamente integrati in ritmi più blandi e la sognante conclusiva Lust, insieme ai veterani dnb Total Science e alla voce fatata di Riya. Fra gli ospiti, anche il compagno di label Gantz in Gluttony.
AA VV – Dub! Dub! Dub! (Elastica)
La sempre intrigante Elastica, patrimonio nazionale per gli amanti della basse frequenze, pubblica una raccolta di tracce dub uscite su vari singoli in questi anni, davvero godibile e ricca di spunti.
Dodici pezzi che allineano nomi noti come Zion Train, Almamegretta con Horace Andy, Dennis Bovell, e tante tessere importanti del mosaico italico del genere: Numa Crew, Paolo Baldini, Antiplastic…
La sporca dozzina di track propone interpretazioni più ortodosse delle vibrazioni classiche e spinte più innovative.
In particolare colpiscono Bow (Antiplastic ft. Blitz), Levydub di Insintesi che sfocia nel drum and bass, e i remix di Victor Rice su Echoes in The Ground dei Natural Dub Cluster e di Ago (Numa Crew) su Nuf a Dem (ft. K.G Man) di The Dubsync, pregiatissima rielaborazione dubstep.
Cannibal Se-lecter
