Terraforma, il festival internazionale di musica dedicato alla sperimentazione artistica e alla sostenibilità ambientale, annuncia la sua terza edizione da venerdì 1 a domenica 3 luglio 2016 nel parco di Villa Arconati a Bollate (Milano) in collaborazione conFondazione Augusto Rancilio.
Come nelle precedenti edizioni, Terraforma (r)innova il concetto di esperienza musicale in tre giorni di immersione totale nei suoni degli artisti e della natura. Una dimensione unica, plasmata da performance di musica dal vivo, workshop, percorsi di ascolto e talk nel verde, dove provare un senso di appartenenza e di sospensione che annulla le distanze e congela il tempo. A Terraforma è possibile ritrovare l’essenza delle cose e delle relazioni umane, avventurarsi verso nuove percezioni o riscoprire le frequenze naturali, in cui il senso del ritmo è indissolubilmente legato all’ambiente.
Musica
Rinnovate e ampliate sono l’area campeggio e la zona slow food, ma protagonista è come sempre la musica, che traccia un percorso immaginifico crossgenere e intergenerazionale dall’ambient al jazz fino alla techno, con particolare attenzione per la sperimentazione acustica ed elettronica. Tra i venti artisti coinvolti, spiccano il compositore minimalista newyorkese Charlemagne Palestine, con una esibizione pianistica in apertura di festival letteralmente fuori dal coro, i due maestri dell’improvvisazione elettronica Atom™ & Tobias, che suonano ed entusiasmano insieme dal 1991, e Adrian Sherwood, storico produttore britannico che ha unito elettronica, post-punk e dub lavorando, tra gli altri, con Lee Perry, Nine Inch Nails e Mark Stewart (The Pop Group). Donato Dozzy, uno dei dj e produttori techno italiani più acclamati e riconosciuti in ambito internazionale, si riconferma dal vivo a Terraforma per un nuovo lungo viaggio attraverso paesaggi sonori ipnotici. Ritorno d’eccellenza anche per un ispiratore del festival,Rabih Beaini, questa volta in compagnia dell’acclamato regista Vincent Moon, di cui musicherà e manipolerà in tempo reale alcuni video. Molto atteso dalla Norvegia è Biosphere, alpinista e musicista che da oltre vent’anni produce brani ambient dalle sfumature sci-fi e con campionamenti dal circolo polare artico. Tutt’altra atmosfera si respira e si balla con Lee Gamble, sperimentatore elettronico che dalla jungle inglese alla computer music presenta una visione obliqua della musica dance. Sempre dal Regno Unito, ma con approcci diversi, arrivano il matematico Mark Fell con il suo progetto avant-house Sensate Focus, e Beatrice Dillon, compositrice e produttrice dalla visione musicale a tutto campo. I Primitive Art proiettano Terraforma nel futuro presente con la loro personale attitudine tribale applicata ai mezzi digitali. Francesco Cavaliere, invece, combina suoni, voci, materiali e spazio, mostrando particolare sensibilità analogica e gusto per le più diverse forme di esotismo. La squadra di dj italiani si rafforza con il gusto sopraffino di Claudio Fabrianesi, il groove eclettico di Paquita Gordon e quello a tinte free jazz di Healing Force Project.
Sostenibilità
Terraforma è un festival con un’anima sostenibile. Fin dalla prima edizione, l’organizzazione ha intrapreso un percorso di valorizzazione del bosco di Villa Arconati, insieme a Fondazione Augusto Rancilio, mediante una progressiva opera di bonifica e riqualificazione delle aree verdi in cui si inserisce. Sono stati potati più di 60 alberi secolari, rese sicure zone boschive precedentemente non accessibili al pubblico e create alcune strutture per il parco architettonico. Quest’anno, il progetto di rigenerazione del bosco abbraccia due obiettivi triennali di sostenibilità: il primo, sulla gestione dei rifiuti, in collaborazione con Etica Sgr del gruppo Banca Etica, per misurare e ridurre l’impatto ambientale del festival grazie alla realizzazione di isole ecologiche e all’introduzione dei green steward, giovani volenterosi che assisteranno e sensibilizzeranno il pubblico a un comportamento responsabile. Il secondo, con il contributo di Borotalco, per il ripristino di un labirinto come rinvenuto da alcune incisioni planimetriche della Villa di Marc’Antonio Dal Re risalenti al 1743. Il labirinto di siepi, commissionato al giovane studio di architettura Fosbury, verrà realizzato in tre fasi della durata di un anno ciascuna. Non sarà completamente visibile fino al 2018, ma sarà comunque reso vivo da subito con performance artistiche e tecniche di spazializzazione del suono.
Info
www.terraformafestival.com
info@terraformafestival.com
Comunicato stampa
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