Probabilmente non dimenticheremo mai, la brutta notte tra il 31 Marzo e l’1 aprile di due anni fa quando, sperando fino all’ultimo istante ad un pesce di Aprile di pessimo gusto abbiamo dato, tra i primi in Europa, la tragica notizia della morte di Frankie Knuckles.
E’ stata una nottata travagliata dove per ore si sono alternate diverse emozioni spesso in contrasto tra di loro; l’incredulità, la tristezza, il dubbio, la speranza che fosse tutto una bufala, la frenesia di voler dare il prima possibile la notizia ai propri lettori e nel contempo l’etica professionale che ti imponeva di fermarti un attimo e fare prima di ogni altra cosa, tutte le verifiche del caso. In situazioni del genere non puoi prendere le cose con leggerezza o con ingenuità, non sei un semplice magazine o un blog, sei una testata giornalistica e hai giustamente, l’obbligo della verità e del rispetto.
Oggi, a due anni dalla sua scomparsa, il vuoto lasciato da Frankie Knuckles, resta ancora incolmabile, l’unica consolazione che ci rimane, è la sua musica che, nonostante tutto continua a “suonare” anche se lui ormai appartiene ad un’altra dimensione; tracce, suoni, “piccoli” frammenti di eternità con i quali The Godfather of House Music continua e continuerà a vivere…”nei secoli dei secoli“.
Samuele Dalle Ave
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