Seven Trax One Week: Cosa resterà di questi anni zero

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Andrea Cazzani: Cosa succede quando un (sotto)genere passa di moda? Gli artisti che lo rappresentano si trovano di solito di fronte a un bivio. O continuare con testardaggine a proporre un sound che non è più lo stato dell’arte, ritoccando verso il basso il proprio cachet e accettando le proposte dei club di Vilnius, Sofia o Bitonto, oppure aggiornarsi verso sonorità più “di tendenza“, rischiando però di perdere credibilità e/o seguito (come accaduto a certi esponenti della dubstep passati alla cassa in quattro quarti).
Da questo dilemma sono ovviamente dispensati quegli artisti che hanno raggiunto lo status di “mostro sacro“.
Con questa selezione prendo in esame la Kompakt Extra, una sublabel che è stata significativa nella definizione di un certo suono tedesco degli anni Zero, fra tech house e minimal.
Avrei potuto scegliere anche la Cocoon, la CLR o la Bpitch Control, tutte etichette nate agli albori del nuovo millennio, importanti per una decina d’anni e che oggi vivacchiano (artisticamente, dal punto di vista economico immagino non abbiano di che lamentarsi). Scavando in un catalogo farcito di techno-marcette, charleston inceppati e tastieroni melodici si trovano dei brani editi da Kompakt Extra nella serie Speicher fra il 2002 e il 2009 che esulano dai luoghi comuni dell’epoca e, parere personale, non susciterebbero ilarità avicola se anche al giorno d’oggi il dj decidesse di passarli in una situazione animata da spocchia e trendismo.

Michael Mayer – Pride is Weaker Than Love

Mathew Jonson & The Mole – Dirt Road and a Boat From Soundwave

Navid Tahernia – …I Like

Reinhard Voigt – Supertiel

Motor – Ice

Steadycam – Get On Up There</strong>

Wighnomy Bros. – Exvola Stupp

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