Aucan “Stelle Fisse” (La Tempesta/Kowloon)

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Attivi dal 2008 gli Aucan sintetizzano le peculiarità di una band e quelle di un team di producer, combinando le due anime in un progetto in continua evoluzione, ampiamente testato on stage i con energici live.
La scorsa settimana è uscito il loro ultimo album Stelle Fisse, su La Tempesta in Italia, e sulla londinese Kowloon per la distribuzione mondiale. Questo nuovo capitolo giunge a qualche anno di distanza dalla convincente doppietta Black Rainbows e Black Rainbow Remixes, pubblicati tra il 2011 ed il 2012, ed affina ulteriormente lo spettro di suoni del trio bresciano.

Dieci le tracce di Stelle Fisse, che viaggiano in un immaginario fatto di (post) dubstep, scarne ritmiche di cassa in quattro di stampo technodub berlinese ed una sorta di ambient infettata dai bassi.

Si parte con Disgelo, dal titolo programmatico, atmosfera avvolgente e andamento greve, per proseguire con le dritte Friends ed Errors. L’album procede con accelerazioni e frenate, tra voci evocative, anche se a volte appesantite da un autotune troppo presente, ed elegie di synth quasi prive di battuta (Light Sequence, Outer Space). Non tutte le idee sono a fuoco, in qualche momento si perde un po’ il filo, ma il coraggioso cammino intrapreso dai tre Aucan per orientarsi su terreni nuovi appare stimolante. Terreni da esplorare anche nel nuovo tour live, ove spesso sono insieme all’ottimo Godblesscomputers.

Cannibal Se-lecter

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