WSR – Stainless EP (Contort)
Emanuele Porcinai debutta sulla Contort di Samuel Kerridge dopo l’ottima prova sul palco del Berlin Atonal.
L’EP prosegue lungo l’idea di esplorazione elettroacustica, setacciando i meandri di un mondo senza luce dove la realtà è avvertibile mediante il tatto e l’ascolto. Il suono è denso, una materia viva che assorbe e trasforma ciò che avvolge.
Il concetto di musica da ambiente cambia, non qualcosa di statico ma palpitazione sintomatica di vita/movimento dello spazio intorno a noi, una reazione all’immobilità dell’uomo (o dello spettatore gelato sull’attenti davanti al palco).
A livello emotivo emergono più strati di contemplazione, potenza sopita e rilasciata al variare delle partiture, seguendo gli schemi della musica classica qui riscritta con pennini meccanici e fiamma ossidrica.
Tears Of Change – Code 818 (Gravite Records)
I Tears Of Change sono Federico Baracco e Paolo Mantini da Brescia, e vengono descritti come due appassionati di synth analogici e musica techno. Al loro debutto su Gravite si presentano senza peli sulla lingua, forti della sicurezza di chi sa ciò che vuole.
Code 818 smartella profonda, cruda, sbriciola neuroni e beats di cemento.
Azzeccata quindi l’idea di farla remixare al label boss Bruno Sacco che ne domina l’attitudine selvaggia; la potenza è invariata, ma il maggiore controllo aumenta l’effetto ipnotico, di cui Bruno è maestro. Il secondo original, Trinacria, è un altro scuotipista feroce giocato su bleep e ripartenze.
Ad affiancarlo è la versione di Danilo Rispoli, incalzante, dritta al cuore della pista, graffiante e violenta. Il disco è disponibile in versione digitale.
Maikol – Venona EP (Labrynth)
Maikol è una di quelle persone totalmente devote alla musica. Viene da Torino, o meglio da Pinerolo, ed è sempre stato un ascoltatore attento, capace di trasferire perfettamente sui piatti le proprie emozioni sonore.
Dopo tutto questo tempo trascorso sul dancefloor ha deciso di superare la timidezza cimentandosi nel ruolo di producer. L’etichetta americana Labrynth non si è fatta sfuggire l’occasione di acchiappare un talento al volo. Venona EP mescola in maniera coerente la passione di Maikol per differenti sfumature di techno; attraverso le cinque tracce che lo compongono è possibile viaggiare tra Inghilterra, Germania, Spagna e Italia spinti da un’incessante propulsione notturna.
Phooka – Throwing Techniques (Love Blast)
Francesco Maddalena da Roma, in arte Phooka, mette per un attimo da parte il progetto Concrete Records, per uscire sulla label del suo amico e socio Luciano Lamanna, impegnato anche al mixing. La release è molto interessante, si tratta infatti di un solo side picture disc in edizione limitata 300 copie che fonde techno e industrial. Le tecniche previste per lanciare missili dai giradischi sono due: Armspin e Floating Drops.
La prima è la classica sassata nei denti da peaktime, sempre che il club abbia pareti abbastanza spesse per sopportarne l’impatto. La seconda invece è più particolare ma non meno letale. La traccia presenta un andamento cinematico partendo da uno stato di quiete oscura, per poi salire inesorabilmente acquisendo potenza; arrivati in cima la discesa è un balzo nel buio a tutta velocità.
Lore J – Bellariva (De Club)
Lorenzo Banchi fa parte di una razza di Dj che non esistono più. A metà strada tra lo sciamano, l’hippie sognatore e il musicofilo, è uno degli ultimi fedeli rappresentanti della scuola progressive toscana, intesa nel suo senso migliore e ampio, che non si è arreso ai revival.
In questi giorni è comparsa la reissue di Bellariva/Mirabilia su De Club, singolo uscito nel 2005 e finito nella borsa del Son Of God Sasha. Manco a dirlo il pezzo forte del disco è la melodia.
Lore se la prende comoda, fa entrare in scena un elemento alla volta favorendo passaggi lunghi in beatmatch per poi giocarsi tutto in pochi minuti: le sinapsi sono rilassate, i piedi scalpitanti, le braccia si agitano sopra la testa. Nessuna pretesa se non far stare bene, cosa, in tempi come questi, assolutamente non da poco.
LA Synthesis – Agraphobia Relapse (De:tuned)
Procede il progetto della belga De:tuned di riscoprire i grandi protagonisti dell’epopea rave. LA Synthesis nasce nel 1992 tra East e South London fondato da Anthony Gallagher e Carl Grant, ma divenuto famoso soltanto a fine 1994.
Il prossimo 6 novembre verrà ristampato su doppio vinile il loro classico più importante, Agraphobia, rimasterizzato da Matt Colton e accompagnato dai remix di alcuni degli artisti preferiti degli stessi autori. Oltre agli strings onirici dell’originale troviamo quindi i Plaid impegnati in un trip acidulo e synth-sinfonico, Ian O’Brian preferisce approfondire il tema del sogno saturando le atmosfere e inserendo pulsazioni più deep. Terrace sposta il baricentro sul 4/4 spaziale di Detroit, mentre ADJ ritorna alle origini dell’IDM. Chiude l’electro acid di Carlow Finlow. Il disco uscirà in una speciale veste grafica curata da Abdul Haqq.
Rennie Foster – RF Remixed V1 (RF Trax)
Rennie è uno dei nostri produttori preferiti. I suoi pezzi hanno sempre quel qualcosa che ti smuove l’anima. Arrivato a un punto in cui occorre tirare un bilancio del proprio percorso, Rennie stampa sulla sua RF Trax una raccolta di remix di pezzi suoi rivisti da alcuni pesi massimi della scena. In apertura colpisce subito la maestosa drammaticità che Claude Yang conferisce a Good Time Charlie, mentre Butane butta 252 Luphe su ruvidezze sensuali. Fierce Methodology viene offerta da Sean Deason come una marcia acid. Mark Archer chiude con sentimento presentando una versione piano house di Grass Roots, rilassata e incalzante insieme.
Federico Spadavecchia