Tragedia al Cocoricò: muore sedicenne di Città di Castello

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Tragedia al Cocoricò di Riccione; nelle prime ore di domenica verso le 4, un sedicenne di Città di Castello (PG), si è sentito male mentre stava ballando in pista; portato dagli amici (con cui stava passando un periodo di vacanza in riviera) all’esterno del locale, è stato soccorso dall’ambulanza del 118 che durante le serate di apertura staziona nel parcheggio della discoteca

Trasportato d’urgenza all’ospedale Ceccarini, il ragazzino nonostante gli sforzi del personale sanitario dopo qualche ora in terapia intensiva è deceduto per un arresto cardiaco.

Da una prima ricostruzione, sembra che la morte sia stata causata dall’assunzione di sostanze stupefacenti.

I carabinieri intervenuti sul posto, hanno raccolto le testimonianze degli amici del povero ragazzo, mentre il magistrato di turno ha disposto l’autopsia e tutti gli esami tossicologici.

Per quanto riguarda le indagini, in attesa dei risultati dell’autopsia è stato aperto un fascicolo “per morte in conseguenza di altro reato” (ndr: lo spaccio).

Alessandro Catrani legale del Cocoricò è intervenuto per commentare l’episodio:
“Quale legale del gruppo “Cocorico” di Riccione desidero porgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia del giovane ragazzo deceduto questa notte al Pronto Soccorso di Riccione dopo una serata nel locale che assisto. Con l’occasione ribadisco i grandi sforzi che da anni portiamo avanti in tema di prevenzione dei reati e difatti comunque cruenti. In questa tristissima occasione mi sento fin da ora di poter affermare che non può dirsi certo colpa del locale quanto purtroppo accaduto; è di tutta evidenza, infatti, che ciò sarebbe potuto capitare in qualsiasi altro luogo pubblico o privato. Stiamo comunque collaborando in maniera totale coi Carabinieri di Riccione per ricostruire la esatta dinamica dei fatti ed individuare eventuali spacciatori che possano aver ceduto stupefacente alla giovane vittima”.

Nel frattempo il locale, ha fornito alle forze dell’ordine le immagini delle telecamere a circuito chiuso al fine, di tentare di ricostruire l’accaduto.

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