Chris Corsano & Massimo Pupillo + Stefano Pilia @ O’

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Si comincia con Stefano Pilia, uno che tiene in piedi da solo l’intera scena del rock italiano visto che suona la chitarra contemporaneamente con Afterhours, Massimo Volume e In Zaire…ma i suoi lavori solisti si discostano parecchio (e per fortuna) dal concetto di “rock“, oggi presenta il nuovo album “Blind Sun New Century Christology” (Sound of Cobra) con una progressione noise di chitarra elettrica suonata con l’archetto, filtrata sino a divenire sottofondo di strutture melodiche fra blues primordiale e primitivismo americano eseguite con una Silvertone vetusta e scalcinata nell’aspetto esteriore quanto pulita nel suono.

i droni densi e a combustione lenta di Massimo Pupillo sono la lavagna su cui Chris Corsano può scarabocchiare liberamente con le sue improvvisazioni ritmiche. Visti i problemi di convivenza col vicinato dello spazio dell’Isola, i due eseguono un set definito “acustico” che in pratica consiste in Corsano che suona solo con le mazze o le spazzole, e in Pupillo che non mette il volume a 11: l’elettricità è controllata ma comunque palpabile, materica, intensissima. Il finale viene lasciato completamente al batterista statunitense mentre le stratificazioni del bassista degli Zu si riducono ad un ronzio lieve.

Due concerti di alto livello, gratificati dalla presenza di un pubblico attento che non è più solo composto di addetti ai lavori: si ingrossano le fila dei semplici appassionati che rompono gli schematismi musicali per cui un concerto simile in epoca precedente al web 2.0 avrebbe radunato (ad andar bene) una decina di spettatori. Un ragionamento complesso (e basato su indizi ancora embrionali, almeno dalle nostre parti) che prometto di approfondire prossimamente e che a mio parere porterà a una completa riscrittura della storia della musica del secolo scorso, finora troppo condizionata da successi commerciali, visioni geograficamente e stilisticamente limitate e scelte critiche soggettive.

Andrea Cazzani
Foto: Barbara Scabini

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