Daepth #17 presenta Hans-Joachim Roedelius @ O’, Milano

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“Dæpth – traiettorie sonore che si incontrano negli abissi più luminosi, dove i contrasti si accentuano definendo i propri contorni. Artisti che, abbandonando ogni pretesa estatica (la rincorsa di un futuro già passato, l’utopia delle macchine), attraversano quel confine dove il più accecante nero e il bianco più oscuro si incontrano, affondando nella propria condizione umana e passando oltre, restituendo il suono più puro delle profondità – depth.”

La serie live della rassegna Dæpth volge al termine e non poteva farlo se non ospitando una vera e propria leggenda, uno dei precursori e padri della musica elettronica moderna.
Martedì 31 marzo 2015 all’O’ di via Pastrengo sarà ospite Hans-Joachim Roedelius, una delle voci più innovative e prolifiche della musica elettronica degli ultimi 50 anni.

Nato a Berlino nel 1934 dopo una vita di espedienti decide di dedicarsi completamente alla musica: le primissime collaborazioni in compagnia di Conrad Schnitzler lo portano ad essere uno dei fondatori del Zodiak Free Arts Lab nel 1968, un collettivo artistico trasversale che da subito diventa motore trainante della scena underground di Berlino.

Con l’aggiunta di Dieter Moebius nel 1969 prendono vita i Kluster, un progetto di improvvisazioni live radicali, desolate e austere; con la dipartita di Schnitzler, Roedelius e Moebius cambiano la propria ragione sociale in Cluster, e con la produzione di Konrad Plank virano verso un suono più organico e compiuto, entrando a pieno diritto tra i classici del Krautrock e della musica elettronica tutta con i primi due dischi eponimi del ’70 e del ’71.

Il loro terzo album e il nuovo progetto Harmonia, in compagnia di Michael Rother dei Neu!, li porta all’attenzione di Brian Eno con cui realizzeranno delle sessioni pubblicate poi come Harmonia 76, preludio al capolavoro targato Cluster & Eno del 1977, disco in cui i prodromi del suono ambient si liberano in tutta la loro potenza estatica, resi più terreni nel successivo After The Heat del ’78.

Negli stessi anni Roedelius debutta con il suo disco solista Durch die Wüste e da lì in poi inizia un percorso che, tralasciando i ripescaggi dei suoi vecchi progetti ed altri episodi marginali, lo ha portato sempre più a fondo in un suono autarchico e fuori dal tempo: composizioni in cui il suono del pianoforte si riverbera negli sprazzi elettronici (e viceversa), melodie giocose e umbrili che si stagliano in una discografia sterminata come un intero cielo stellato nelle notti più oscure, piccoli baluardi romantici di una cosmografia essenzialmente umana.

O’ – via Pastrengo 12 – Milano 
ingresso 7€
ore 20.00

Comunicato Stampa

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