Laboratorio Elettronico Popolare: Synth made in Italy

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Nel contesto di EFOG 05, serata organizzata dalla label Electronic Fog in collaborazione con 51beats al CSO Pedro (PD), si svolgerà un nuovo incontro del 51beatsLAB con tema: LUMANOISE LAB: SUONARE LA LUCE a cura di TONYLIGHT”.

Per l’occasione abbiamo intervistato i creatori del synth Lumanoise: Tonylight e Peppo Lasagna.

La LEP è una giovane e promettente ditta milanese di produzione di sintetizzatori analogici, drum-machine e moduli sonori che si basa sulla artigianalità della propria produzione e sulle idee innovative di suono e performance frutto della esperienza artistica di Tonylight e Peppo Lasagna, ovvero Otolab.
Tonylight ha recentemente pubblicato un album su 51beats: Chosen Works vol.1 (qui potete scaricarlo gratuitamente: http://www.51beats.net/index.php/release/show_release/66).

51beatsLAB vuole approfondire l’aspetto legato alla realizzazione di sintetizzatori dell’artista milanese.

La linea LEP si compone attualmente di tre principali prodotti: il LepLoop (http://www.nazzilla.com/lep-loop/), una groovebox che unisce synth, drum-machine e sequencer, il Lumanoise (http://lumanoise.blogspot.it/) piccolo synth D.I.Y. con una interessante interfaccia di controllo fotosensibile e i moduli Eurorack, di recente inserimento e in continua evoluzione.

Partiamo da voi. Come avete iniziato la vostra collaborazione sia artistica che di produzione di synth?

Ho incontrato Giovanni (Peppo Lasagna) in Otolab verso il 2004\2005 e subito abbiamo cominciato a smanettare intorno all’idea di un synth analogico portatile per cerare musica.
Giovanni aveva costruito durante hack meeting di Catania un prototipo, il musichello: un synth costruito in una casetta di legno usata per le bottiglie di vino. Partendo da questo prototipo abbiamo sviluppato e perfezionato l’idea di una groove box analogica portatile.

Quando è nata l’idea di produrre sintetizzatori?

Dopo un po’ di prove e prototipi abbiamo cominciato a valutare la possibilità di disegnare il circuito stampato PCB per poter produrre una piccola serie di prova.
Come pre-serie ne abbiamo fatti 10, quasi da subito abbiamo notato un buon riscontro da musicisti interessati e un buon feedback dalla rete, abbiamo quindi deciso di far partire una piccola produzione in serie.

Il Leploop è sicuramente uno strumento unico. Nel senso che non capita spesso che un produttore artigianale scelga di inserirsi nel controverso mondo delle groovebox, ovvero strumenti che si prefiggono di essere in qualche modo completi in sé stessi e adatti alla produzione di un brano in tutte le sue parti.
Come è nata l’idea di inserirvi in questo settore? E cosa distingue il Leploop dalle altre macchine di questo tipo della Roland o Yamaha, di produzione industriale?

Il nostro desidero era di produrre uno strumento compatto, portatile che ti permettesse di essere indipendente nella produzione di musica e con caratteristiche speciali.
Con il Leploop puoi produrre 3\4 suoni contemporaneamente e arrangiare una serie di pattern in modo da poter suonare dal vivo o in studio. Abbiamo cercato di fare uno strumento un po’ diverso da quelli che producono le grandi ditte, personalizzandolo con funzioni speciali e di nostra invenzione, come il range dei potenziometri non limitato per ottenere sempre dei bei suoni ma lasciato al controllo totale del performer.
Il Leploop è una macchina non convenzionale, che si adatta a diversi tipi di set up e grazie alle moltissime funzioni è decisamente versatile e flessibile.

Il Lumanoise è sicuramente legato alla vostra performance come Otolab. Ci potreste spiegare in cosa consiste?

Il Lumanoise nasce dalla necessita in Otolab di sviluppare una performance luce\audio.
Grazie al Lumanoise è possibile suonare diversi tipi di luci, luci fisse o dimmerabili, luci lampeggianti, decorazioni natalizie penne laser o piccoli strobo. E’ con questo strumento che abbiamo sviluppato la performance Megatsunami, un live incentrato sull’utilizzo di luci invece che di un video. Lo spettatore assiste ad uno spettacolo di luci e suono fortemente sincronizzato e sintetico ed è come un’onda che ti porta via.

Vi siete inseriti nel settore dei moduli Eurorack. Che moduli producete? E quali vorreste proporre in futuro?

Il mercato dei synth modulari eurorack si è molto sviluppato negli ultimi 5 anni.
Abbiamo cominciato a produrre il modulo Cassa derivato dal Leploop come primo esperimento, per il futuro vorremmo derivare più moduli dai circuiti del Leploop. L’intenzione è quella di produrre il Leploop affiancandolo ad una versione modulare.

Anche l’occhio vuole la sua parte. Troviamo l’estetica delle vostre macchine particolarmente caratteristica. Come siete arrivati a questa soluzione?

Il Leploop utilizza una scatola di legno massello prodotta artigianalmente da un falegname, che ricorda i primi synth anni ’70.
Il legno è un materiale caldo che si adatta bene alla filosofia analogica di queste macchine, avendo studiato design a Milano ho applicato le mie conoscenze in merito.
In Germania da Schneiderbuero, il nostro distributore a Berlino, ci dicono che il Leploop è molto bello ed assomiglia ad un mobile! Per il Lumanoise tagliamo, incidiamo e serigrafiamo del compensato da 3mm con una taglio laser a controllo numerico.

Due aggettivi per descrivere il suono dei vostri synth:

Raw analog power: Potente caldo improvvisato

La LEP è ciò che nel mondo dell’imprenditoria viene definita start-up. Pensate che la produzione di strumenti elettronici artigianali sia in espansione? Chi sono gli acquirenti tipo dei synth LEP? C’è qualche artista famoso che vi ha contattato?

Il mondo dei costruttori artigianali di strumenti è in notevole espansione, sempre più persone decidono di lanciare il loro piccolo progetto.
Grazie alla rete è possibile comunicare bene la propria idea nel modo degli appassionati di musica sperimentale. L’utente del leploop è un musicista che vuole una macchina speciale molto completa e compatibile con il computer, un synth modulare o una tastiera midi. Chris Carter dei Throbbing Gristle è uno dei più conosciuti utilizzatori del Leploop. Lo apprezza per le sue caratteristiche estreme.

“51beatsLAB” è un’esperienza interattiva a metà strada tra lo studio di sperimentazione e l’allestimento di mini-live stage dove i partecipanti vengono coinvolti in modo diretto, in un contesto rilassato ed informale ma professionale allo stesso tempo, per una piena interazione tra artisti esperti, avventori, improvvisatori e macchine.

QUANDO: 28 marzo 2015, dalle 18:00 alle 21:00.
DOVE: CSO Pedro, Via Ticino 5, Padova.
MODALITA’: INCONTRO GRATUITO
(indispensabile l’iscrizione attraverso la compilazione del form: http://www.electronicfog.net/)

Evento FB: https://www.facebook.com/events/1557032321232465/

51beatsLAB

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