Credo che in un paese con una scena clubbing “sana“ i primi educatori debbano essere gli artisti.
La responsabilità degli artisti è enorme, sono personaggi pubblici con un gruppo più o meno grande di persone che pende letteralmente dalle loro labbra, dalla loro tastiera. Forse non si rendono conto, ma la loro parola per tanti ragazzini è bibbia.
In un paese con una scena clubbing “sana” gli artisti sono consapevoli che questi “ragazzini” sono il futuro e provano a fare da filtro.
Selezionano i locali e gli eventi dove esibirsi in base a criteri di qualità e non solo di cachet, rilasciano interviste e danno visibilità a magazine e giornali dove chi scrive ha un minimo di cognizione di causa, producono e selezionano la loro musica cercando di stupire il proprio pubblico non assecondandolo a prescindere, con quello che tutti si aspettano.
In un paese con una scena sana gli artisti dicono quello che pensano e non si nascondono dietro l’omertà per preservare il “sistema“.
Sarà la crisi, sarà la mancanza di idee, sarà che una scena vera e propria non esiste ma, ho la netta sensazione che purtroppo da noi, di sano è rimasto gran poco.
Samuele Dalle Ave
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