Come accade da nove anni a questa parte Trieste si è trasformata per un weekend (lungo in questo caso) in centro nevralgico del clubbing, con il ritorno di Electroblog Festival, svoltosi nella città’ giuliana tra il 5 ed il 7 dicembre scorsi.
Una tre giorni che ha proposto una valida line up di artisti internazionali e ha saputo dare spazio al contempo alla vivace scena locale, operativa peraltro con continuità durante l’intero arco dell’anno grazie all’intenso lavoro di diverse realtà della zona.
Electroblog è un festival di dimensioni contenute rispetto ad altri eventi, ma ha saputo nel tempo costruire un percorso credibile e sedimentarsi come appuntamento da seguire, grazie anche a scelte artistiche azzeccate edizione dopo edizione.
Ha avuto il merito di portare nomi come Jeff Mills, Carl Craig, Moritz Von Oswald, The Orb, Benga, Kevin Saunderson, Tiefschwarz, Abe Duque, Nathan Fake, Solomun e tanti altri ancora.
Il calendario di questa edizione si è dipanato su più location, con alcuni eventi collaterali per entrare nella giusta atmosfera fin dal tardo pomeriggio.
Le prime due sessioni notturne si sono svolte all’Etnoblog, circolo dalla densa programmazione settimanale di concerti, dj set e performance.
Partenza con il piede giusto con un Peter Kruder in gran forma che ha dispensato classe mettendo in scena un set coinvolgente, ottimo per selezione e dinamico nello sviluppo.
Nella notte di sabato (organizzata in cooperazione con il team di Enjoy The Sound) Dasha Rush ha ammaliato i presenti con il suo sound scuro ma aperto a squarci melodici ed onirici che rapiscono, mentre James Ruskin ha chiarito cosa significhi essere meritatamente un punto fermo della scena techno.
L’inglese ha coniugato perizia e pulizia, mantenendo un flusso corposo e di grande sostanza.
Menzione dovuta anche per i set di apertura delle due serate, rispettivamente ad opera del collettivo Electrosacher, che ha festeggiato degnamente il quindicesimo compleanno ed è da sempre parte integrante del progetto Electroblog, e di Marc Troit, talento di queste terre da seguire per le produzioni interessanti e decisamente a suo agio anche in consolle.
Per l’ultima serata della domenica ci spostiamo al Molo IV, spaziosa location che sorge appena all’interno dell’area portuale.
Tra visuals pirotecnici aprono le danze i quattro Oh My God, bel progetto che unisce diversi dj di stanza a nel capoluogo friulano, che hanno scaldato il pubblico con una progressione di impatto, consegnandolo cotto a puntino a Dj Hell.
Il bavarese ha sfoderato un set solido e convincente, che ha fatto vibrare la pista. La performance del boss della International Deejay Gigolo ha aiutato a smaltire la delusione per l’assenza in extremis (per motivi di salute) dei 2manydjs, main act la rassegna (sarebbe stato il loro ritorno dopo un memorabile show nel 2007).
Nel calendario pomeridiano del sabato anche una tavola rotonda sui cambiamenti e le evoluzioni in corso nel mondo del clubbing, con un occhio particolare ai festival; una discussione a tutto tondo, affrontata da diverse angolature grazie ad un panel di addetti ai lavori, organizzatori provenienti dalle vicine Austria e Slovenia ed operatori della prevenzione.
A dar voce ai musicsti il leggendario Alexander Robotnick.
Proprio l’artista toscano è stato, insieme alla canadese Camilla Sparksss, punta di diamante degli eventi al Tetris, altro vivace circolo al debutto nella programmazione del festival.
Il bilancio si chiude insomma con un segno certamente positivo, dimostrando che anche in una località esterna ai circuiti consueti è possibile concepire una manifestazione di tutto rispetto.
Funziona l’idea di presentare nomi di sicuro spessore e qualità senza dimenticare di guardarsi attorno con attenzione, dando risalto agli artisti locali e facendo rete con altre esperienze delle nazioni vicine. Arrivederci quindi al 2015, per scoprire quali sorprese offrirà il decennale di Electroblog.
Sandrica Se-lecter