Con Plaid e Luke Vibert, Fine Fame porta sabato 29 novembre al Laboratorio Crash un ventennio compresso di storia della musica, un bignami aggiornato di innovazione sonora.
Pionieri di quella che viene generalmente definita Intelligent Dance Music (IDM), Plaid e Luke Vibert arrivano a Bologna con grandi classici del loro repertorio e nuovi lavori, per un live audio-video in linea con l’idea di “musica elettronica suonata” che caratterizza la rassegna Fine Fame.
Tutto cominciò, a detta di molti, proprio con i Plaid, il duo gallese composto da Ed Handley e Andy Turner.
Al principio sotto il nome di Black Dog (di cui faceva parte anche Ken Downie), nella Sheffield dei rave party di fine anni Ottanta, intravidero una strada “intelligente” all’acid-house di tendenza in quel periodo.
Ammorbidendo quei suoni e contaminandoli con la techno che già spopolava a Berlino, crearono un universo ambient completamente nuovo. “Mbuki Mvuki”, il primo disco a nome Plaid del 1991, è forse l’inizio dell’intelligente dance music: melodie, suoni caldi e qualità produttiva sopraffina.
Musica difficile da ballare, probabilmente, ma che aveva già in sè tutte le caratteristiche del dancefloor contemporaneo.
La quadratura del cerchio fu, infine, l’approdo in casa Warp, l’etichetta simbolo dell’IDM. Eppure rinchiuderli in quel contesto, oggi, è quasi limitante.
I Plaid continuano, infatti, ad andare oltre i cliché e le barriere stilistiche, ricercando soluzioni inedite e sperimentando con l’utilizzo di nuove tecnologie.
A Bologna presentano il nuovo “Reachy Prints”, con un set rinnovato sia nella parte audio che in quella video.
Dopo di loro, Luke Vibert, originario della Cornovaglia e “proprietario” di innumerevoli moniker (Wagon Christ, Plug, Amen Andrews, Kerrier District ecc.).
Influenzatosi a vicenda con l’amicone Aphex Twin, Luke Vibert è senza dubbio uno dei personaggi chiave dello sviluppo della musica ritmica degli ultimi anni. Per comprendere l’eclettismo musicale bisogna ascoltare uno dei suoi mischioni di electro, acid, psichedelia, jazz, funk, dubstep, hip hop, jungle e colonne sonore anni 60.
Imprevedibile e inetichettabile, dal vivo è in grado di scorazzare fra i generi come pochi altri, e, anche se fisso davanti a un laptop, durante i live propone quasi solo materiale inedito.
Compagno di etichetta dei Plaid su Warp (ma uscito anche su Rephlex, Planet Mu e Ninja Tune), è stato definito dal chitarrista BJ Cole, con il quale ha collaborato: “un giovane Mozart che sta seduto a casa rimuginando continuamente idee fantastiche .
Per un evento così speciale Frequencies e Fine Fame vi danno l’opportunità di vincere un biglietto omaggio: basterà cliccare Like sulla nostra pagina Facebook e rispondere correttamente nei commenti a questa semplice domanda: “Qual’è stato il primo disco pubblicato dalla Warp?“
Laboratorio Crash
via della Cooperazione, 10 – Bologna
ingresso: € 10 + d.p.
Comunicato Stampa