Torna Kevin Martin sulla lunga distanza nella sua incarnazione The Bug. Il nuovo album, Angels and Devils, uscirà su Ninja Tune a fine agosto, a sei anni da London Zoo.
Un nome importante quello di Martin per l’elettronica, in particolare (ma non solo) per quella in cui, con differenti sfumature, i bassi sono protagonisti, come testimoniato dalla lunga serie di progetti che ha portato avanti oltre a quello in questione: God, Techno Animal, Ice, Curse of the Golden Vampire, Pressure, e King Midas Sound.
Kevin ha saputo spaziare tra jazzcore/noise, hip hop oscuro, sfuriate industriali, ragga dirompente e dub.
Come The Bug si inoltra in un sound cupo, spumoso e profondo, che si incrocia e completa con il featuring di numerosi vocalist, consegnandoci un disco al confine tra visioni oniriche e sonni agitati.
E’ un lavoro centrato sul concetto di dualità, che si propone come colonna sonora di questi bui tempi moderni.
Le collaborazioni sono messe a frutto con grande efficacia, le scelte, azzeccate e ragionate, aggiungono all’album forza e spessore.
La voce allarga il raggio d’azione e chi ci ha colpito di più sono: Liz Harris, dei Grouper, Gonjasufi (ieratico in Save me), i compari di lunga data Flowdan, presente in tre tracce, e Warrior Queen (tostissima e diretta in Fuck You), i Death Grips e Inga Copeland (Hype Williams).
The Bug in Angels and Devils si muove tra correnti opposte, prendendo una piega sempre più forte e aggressiva dopo un inizio rarefatto, addentrandosi in trame (post) hip hop, dub, e spinte grime, a creando al contempo una texture inedita e complessa, che invischia nell’ascolto e carpisce l’attenzione, ricca di stratificazioni anche nei momenti che appaiono in superficie più’ diretti e basici.Kevin Martin si conferma un producer efficace e sofisticato, che ha sempre preferito acque agitate e non convenzionali, elaborando un disco coerente, scandito da un sound carico declinato in forme diverse.
Sandrica Se-lecter