I politici, soprattutto quelli di destra che speculano sulla paura, ci raccontano che in Italia c’è un problema di immigrazione. Invece a me risulta che il problema sia l’opposto: che tanta gente fugge e va a fare quel che avrebbe voluto fare in Italia da altre parti.
Succede anche agli amanti del vinile, che spostano armi e bagagli e fanno base all’estero.
Ho fatto due chiacchiere telematiche con due producer italiani che hanno messo radici all’estero: Anna Bolena, fondatrice e animatrice di Idroscalo Dischi (Berlino) e Tein, VPS records (Bristol).
Ecco cosa è venuto fuori.
Anna Bolena: Non sono un esule, sono cittadina del mondo.Se fossi esule riconoscerei e giustificherei un territorio, uno stato, una nazionalità, una bandiera.
Se non ti muovi e non vai in cerca di altri stimoli non puoi crescere, non puoi maturare, non puoi rompere le convenzioni.
Trasferendomi a Berlino nel 2004 ho semplicemente continuato a fare quello che facevo prima, migliorando e creando nuove idee di socialità, di fruizione dell’arte e della musica.
Altri luoghi per distruggere modi conformi di vivere il divertimento, lo stare insieme, il fare party.
L’underground non è il parco giochi in attesa di diventare un altro numero nella fabbrica dei sogni di gloria e ricchezza del mainstream: non è un genere di musica da infilare nel mercato dell’industry.
Animare in modalità underground è uno stile di vita, votato alla trasformazioni costante, al mettersi in gioco, alla capacità di rischiare il consolidato.
È il tentativo di costruire una società migliore! Il desiderio di unire i suoni del mondo in una grande compilation infinita.
Tein: Vista la presenza dei termini “politici” e “destra” nella prima domanda, vorrei, se possibile, fare una premessa. Pur essendo vicino a parecchie idee e concetti di sinistra, mi trovo purtroppo a dover constatare che se la destra ci infarcisce di cagate di ogni tipo (ovviamente tra le prime quella dell’immigrazione, clandestina e non) la sinistra non sembra prodigarsi al fine di svelare fini e ragioni di suddette cagate.
Vorrei anche precisare quel che significa per me la musica: essa costituisce il mio unico credo religioso e politico, la mia fede indiscussa e indiscutibile, il mio pane quotidiano, il mio cibo per la mente.
Veniamo al dunque, la ragione prima della mia “fuga” in U.K. si spiega in maniera semplice: anche se l’Italia dà alla luce geni indiscutibili, poi non è in grado di coltivarli, di dare loro sbocchi, possibilità, luoghi e modi per esprimersi che si trovino fuori dalle logiche della mercificazione.
Come producer (o aspirante tale quale ero al momento di lasciare il Bel Paese) ho intravisto in altre nazioni europee come Olanda, Inghilterra e Francia infinite possibilità di sviluppo creativo, culturale e, last but not least, economico.
Cosa non solo non realizzabile in Italia, ma addirittura complicato da immaginare.
Visto che produci soprattutto vinili, mi dici il perché di questa scelta?
Anna Bolena: Scelgo di comprare, suonare e produrre vinile, perché mi piace archiviare, studiare e selezionare la musica come fossero documenti precisi di un momento storico, un attimo nelle emozioni dell’artista.
I dischi sono riproduzioni polverose. Morbose fascinazioni di un tempo ormai passato, registrazioni morte che tornano in vita ogni volta che le suoni sul Technics 1200.
Tein: Provengo da una famiglia in cui si ascolta musica del 1700 e qualcosa, ma esclusivamente in vinile. Da ragazzino il mio padrino mi ha iniziato alla musica contemporanea e lo ha fatto tramite i sacrosanti vinili di Sex Pistols, Wall of voodoo, Cure, Clash etc. Poi quando ho sentito due vinili girare contemporaneamente su due piatti Techincs, ho capito che la musica elettronica mi aveva risucchiato nel suo magnifico vortice fatto di alto volume e beats ripetitivi.
Per me il vinile è per me l’unica via percorribile. Lo è per un fatto puramente affettivo: il mio è un tentativo di far sì che questo genere di godimento del djing resti tale e qual’è.
Qual’è il disco che hai prodotto a cui sei più affezionata/o?
Anna Bolena: il triplo vinile “Smash Biotek”(http://www.discogs.com/Various-Smash-Biotek/release/20622)
Tein: “Boys-Wanna lick some tits” di Backinzedays (https://soundcloud.com/9×21/wanna-lick-some-tits)
E il tuo vinile preferito in assoluto?
Anna Bolena: “Feed me weird” di Squarepusher
Tein: “He got game” dei Public Enemy
Ecco le discografie complete di Idroscalo dischi e VPS records:
Idroscalo dischi http://www.discogs.com/label/3875-Idroscalo-Dischi
VPS records www.vpsrecords.com/discography
Pablito El Drito