Inigo Kennedy è un punto fermo della Techno fin dagli anni ’90.
Una leggenda costruita su atmosfere profonde e drammatiche che, quando non si accompagnano a feroci brutalismi ritmici, evocano sogni malinconici.
La Token è un’etichetta belga, fondata nel 2007 da Kr!z, grande fan di raw heroes come Jeff Mills o James Ruskin, che non ci stava a vedere la sua musica preferita non godere della giusta esposizione. Così in quella Ghent che alla Techno ha sempre dato molto (diciamo solo Music Man), nasce uno dei progetti più vitali del momento, attorno cui si è riunita una lunga lista di protagonisti tra cui lo stesso Kennedy, Mark Broom, Ancient Methods, Orphx, Xhin, e Ø [Phase].
Vaudeville corre pompato da un battito industriale, gioca coi chiaro-scuro definendo lo skyline della futuristica metropoli, dove l’informazione digitale uniforma il pensiero critico e diventa una dipendenza impossibile da terminare.
Il mood Uk rave s’incupisce non tanto attraverso i toni usati (comunque gravi e cartavetrati), quanto piuttosto mediante la consapevolezza di essere ancora una volta precipitati in una dark age, nonostante l’accellerazione vorticosa del progresso e l’illusione di un benessere permanente.
Dieci tracce per un’unica cavalcata verso l’ignoto senza paura del pericolo, perchè alla fine ciò che conta è il viaggio e la maturazione cui si giunge intraprendendolo.
Musicalmente è notevole come Inigo sia in grado di sottomettere i tratti caratterizzanti di ogni stile, dall’ambient all’abstract fino ai beats più classici.
Una grande lezione che tutti i giovani produttori che si affacciano oggi sul mondo dell’elettronica dovrebbero imparare a memoria.
Federico Spadavecchia