“Dæpth – traiettorie sonore che si incontrano negli abissi più luminosi, dove i contrasti si accentuano definendo i propri contorni. Artisti che, abbandonando ogni pretesa estatica (la rincorsa di un futuro già passato, l’utopia delle macchine), attraversano quel confine dove il più accecante nero e il bianco più oscuro si incontrano, affondando nella propria condizione umana e passando oltre, restituendo il suono più puro delle profondità – depth.”
Neoma e Zaund continuano la loro collaborazione e presentano un episodio esclusivo della serie Dæpth: un evento che vedrà protagonisti lunedì 9 giugno al Macao per la prima volta a Milano la leggenda italiana Giancarlo Toniutti, in una delle sue rare apparizioni live, in compagnia di Kevin Drumm, il fondamentale artista statunitense nella sua unica data italiana.
KEVIN DRUMM
Kevin Drumm nasce a South Holland nell’Illinois e nei primi anni ’90 si trasferisce a Chicago, diventando subito parte della scena avant e impro cittadina, collaborando tra gli altri con Jim O’Rourke e Ken Vandermark, partecipando ai lavori dei progetti Brise Glace e Gastr Del Sol.
Utilizzando una tabletop guitar preparata, con il suo debutto eponimo del ’97, definisce una nuova dimensione psicoacustica, oltre il semplice strumento: ne scarnifica il suono rendendola eterea, immateriale, sintetizzando un suono ed una visione più vicina alla scena minimalista/glitch contemporanea che alle sperimentazioni storiche dei vari Keith Rowe e Fred Frith.
Un approccio che si rafforza nelle stasi densa di “Second” del ’99 e nei lavori in coppia con Taku Sugimoto, che lo porteranno a collezionare una serie incredibile di collaborazioni (Fennesz, Dafeldecker, Dorner, Rainey, Wehowsky, etc.), arrivando alle increspature di “Comedy” del 2000, vero e proprio preludio a quel “Sheer Hellish Miasma” che nel 2002 destabilizzerà l’immaginario di una intera scena, un monolite iconoclasta che spedisce Drumm direttamente nella storia della sperimentazione elettronica tutta, non solo solo del noise.
Da li in poi la sua ricerca è continua tra ulteriori distinte collaborazioni e dischi altrettanto memorabili (il quintuplo “Necro Acoustic”, “Imperial Distortion” e l’ultimissimo “Shut In”), mantenendo intatta la dualità tra la quiete più pura e il rumore più lancinante, un contrasto che contempla entrambi gli elementi perchè parte di un corpo unico, che vive e si nutre negli estremi sapendo di poter essere ogni cosa, come le sue innumerevoli e incredibili performance dal vivo han sempre dimostrato.
GIANCARLO TONIUTTI
Dopo studi di musica elettronica al conservatorio di Venezia, dai primi anni ’80 Giancarlo Toniutti si è segnalato come uno dei più rigorosi esponenti del suono industriale e della sperimentazione elettroacustica italiana, a partire dalle prime cassette autoprodotte (ristampate e raccolte di recente in un box dalla Vinyl On Demand) agli lp “La Mutazione” dell’85 per la britannica Broken Flag e l’autoprodotto “Epigènesi” dell’86, vere e proprie pietre miliari di un genere oltre che classici assoluti della sperimentazione sonora, e le collaborazioni successive con Conrad Schnitzler, Andrew Chalk e Siegmar Fricke.
Studioso delle relazioni tra il suono e i dati specifici che lo connotano, soprattutto rispetto al luogo di provenienza, con le sue molteplici valenze di tipo geologico, antropologico e storico, Toniutti è l’unico italiano incluso nell’importante antologia di testi “Site of Sound”, curata da Brandon Labelle e Steve Roden nel 1999, dove compariva tra gli altri assieme ad Alison Knowles, Philip Corner, Christina Kubisch e Rolf Julius.
Le sue esibizioni dal vivo utilizzano esclusivamente registrazioni di origine acustica trattate analogicamente e registrazioni sul campo appositamente realizzate, la cui costruzione ed evoluzione quadrifonica nello spazio sono specificamente dedicate per ogni concerto, come in questa data milanese, dove presenterà la sua ultima composizione “jingèlghètyk – fly (in air), usually”.
Inizio ore 21 – ingresso a offerta libera – sottoscrizione consigliata 5€
Comunicato stampa