Artisti Vari – Anomalie 3 (Gravite Records)
Interessante notare come i siciliani stiano facendo la parte del leone nella cosiddetta new wave techno.
Da una terra baciata dalla luce del sole e ricca di umanità arrivano artisti che prediligono il buio e il rigore intransigente del sound design.
Anomalie è una serie che abbiamo imparato a conoscere molto bene: la Gravite Records convoca sei producer a ridefinire il concetto di techno lasciandogli carta bianca.
Giunta al terzo volume, la compilation si apre con gli onori del padrone di casa, Bruno Sacco, la cui Clones è una cavalcata mistica nelle tenebre.
Si prosegue con Coal che si destreggia in trame cyberpunk a circuiti liquidi: basta un sorso di Omega per dialogare telepaticamente con la rete.
Uno dei nostri preferiti del momento è senza dubbio Danilo Rispoli, capace ogni volta di mettere in campo una potenza di suono tale da spazzare via ogni cosa.
Landing prende le mosse da un mood industriale e isolazionista senza risultare derivativa, per poi risolversi in una ritmica marziale e ansiogina.
Frank Valat medita disperso tra banchi di nebbia, e tira fuori dal suo subconoscio un esempio di deep techno da manuale (Deep Thoughts).
Ci vuole del coraggio per debuttare con il primissimo singolo affianco a personaggi di tale spessore, e quindi complimenti a Gandalf (nickname di Matteo Brigatti da Stereo Torino) per il fegato.
Slatten è una smartellata teutonica dagli ingranaggi grassi che marcia in progressione, il cui limite però è sembrare concepita col solo scopo di frustare il dancefloor. In chiusura troviamo la frenetica, instabile Clinic di Lolho.
Artisti Vari – The Lost Satellites (Icon Of Desire)
Icon Of Desire è una label di Torino dedita al dialogo tra ambient cosmica e filosofia techno detroitiana.
A battezzare la seconda uscita, intitolata The Lost Satellites, viene chiamato in causa Pixel Music aka Massimiliano Vianello, che mescola groove a melodie intense: Unsubstance è la gioia per aver ritrovato qualcosa di puro, prezioso, fa sua quella spiritualità tipica dell’high tech soul.
Louis Haiman è un apprezzato producer di base in California che trasforma poesia in musica elettronica. Questa volta con Ghosts Of Gratiot
l’artista americano si misura col romanzo on the road, accompagnando l’ascoltatore attraverso deserti e cieli stellati alla ricerca di una nuova armonia.
PassEnger & Xluve sono i deus ex machina di Icon Of Desire e, in quanto tali, avvertono il peso della responsabilità.
La loro Out Of Order/Prayer è figlia tanto di Vangelis quanto di Global Communication e della classica contemporanea (anzi futurista), una sinfonia emozionante di profonda ispirazione.
Ciliegina sulla torta Spaces Between (wider version) del veterano techno Inigo Kennedy (che su Token sta rivivendo una seconda giovinezza) volta a cullarci mentre sogniamo ad occhi aperti.
Da avere.
Damaskin – Kaona EP (Concrete Records)
Di lui si sa davvero poco se non che viene dall’ex Yugoslavia e che ha una grande passione per il sound oscuro e mentale.
Kaona EP esce su Concrete Records, label romana (mi raccomando non confondetela con la francese Concrete) che sta ritagliandosi un ruolo di tutto rispetto, coinvolgendo nomi affermati ed emergenti.
Le atmosfere sono soundscapes neri e il battito ruggisce violento.
Completa il disco il remix di Cassegrain, techno da battaglia dove non sono ammessi prigionieri.
Drop – Vasundhara EP (Arboretum)
Drop è Giuseppe Bifulco e la sua ricerca è incentrata sull’utilizzo del suono per far riemergere l’animo primordiale dell’uomo.
Tra fitte textures che non lasciano presagire niente di buono si studiano da vicino gli effetti catatonici dei riti tribali e delle loro danze (Erratic Rituals), la disgrgazione dell’elemento Terra dovuto all’insensatezza umana (Epileptic Heritage, di cui c’è anche un ottimo remix dei Dadub).
Chiude il bonus digitale Death of Apasmara, omaggio alla mitologia hindu: Apasmara è il nano che simboleggia l’ignoranza e l’epilessia.
Secondo la leggenda egli non può essere ucciso al fine di preservare la conoscenza nel mondo. Per questa ragione Shiva lo soggiogò mediante la danza cosmica Tandava riuscendo a immobilizzarlo sotto il proprio piede destro.
Talker – Cut That Weight (Downwards)
Industrial techno made in casa Regis per opera di Talker ovvero Johnathan Krohn e Karl Meier.
Vortici di angoscia risucchiano grumi di sangue mentre risuonano echi di guerre appena oltre confine.
I sacchi di plastica, i cadaveri vanno messi nei sacchi di plastica opachi o coperti con dei lenzuoli bianchi.
Non si può seppellirli senza: fa diffondere il panico!
La paura della morte si trasforma facilmente nella paura di essere sepolti allo stesso modo, senza uno straccio bianco, senza un pezzo di plastica nera intorno.
Cubedivision – Terra (Cubedivision)
Il piacentino Massimo Araldi produce un album dedicato all’esplorazione terrestre e delle diverse anime che possiede il globo.
Si inizia con le sferzate metalliche di Yttrium che fanno spazio a malinconici accordi al piano e a vocalizzi provenienti da luoghi lontani, per poi aprirsi all’avvento tecnologico. Titanium celebra l’ignegno dell’uomo con arpeggi in pieno stile detroitiano mentre Copper si richiude in sè stessa.
Osmium è il vento che spinge all’azione e ricorda da vicino il dinamismo techno anni ’90, quindi si dilata in Chromium.
Gli elementi preziosi si trovano in profondità all’interno di città segrete (Silver), dove man mano che si scende l’avventura si fa più interessante (Platinum, Gold).
Un bel disco destinato a chi ha sete di conosceza.
Federico Spadavecchia