Donato Dozzy in questi ultimi anni si è imposto con forza nella scena internazionale.
Considerato il prosecutore del periodo sperimentale della leggendaria triade, Leo Mas, Fabrice e Gemolotto, nel 2004 si trasferisce a Berlino e in poco tempo ottiene una residenza al Panoramabar.
Le lunghe perfomance alla consolle gli consentono di affinare il proprio stile, basato su groove lenti e ipnotici che fungono da impalcatura per soundscapes ambientali e trancey.
Un approccio che si riflette anche nella produzione, e che lo fa apprezzare tanto sul dancefloor quanto seduti comodamente sulla poltrona di casa.
A proposito di prezzo, data la quantità sempre piuttosto limitata delle stampe, i suoi dischi sono sempre molto quotati tra i frequentatori di siti come Discogs, per esempio le release su Aquaplano, label attiva dal 2008 al 2011, partono da un minimo di 50 Euro l’una.
Oggi però lo status di Dozzy è molto cambiato: grazie al progetto Voices From The Lake insieme a Neel, e all’altrettanto ottimo Donato Dozzy Plays Bee Mask ha conquistato una vastissima popolarità, e da prezioso segreto underground è diventato un richiestissimo protagonista nei festival di tutto il mondo.
La Spectrum Spools, sub label della celebre Editions Mego di Vienna, dopo il successo riscosso da Plays Bee Mask sia in termini di critica che di vendite, ha preso la palla al balzo mettendo mano al materiale d’archivio.
The Aquaplano Sessions raccoglie su doppio vinile e cd i lavori realizzati dall’artista romano insieme a Nuel alias Manuel Fogliata su appunto Aquaplano, rendendoli finalmente disponibili per un’audience più ampia dei soliti avidi collezionisti internettiani.
La sessione si compone di otto tracce (senza titoli ma semplicemente numerate), in cui l’elemento etereo riempie di sentimento gli spazi tra gorgoglii tecnologici ed echi di civiltà tribali ormai perse nel tempo.
Tensione e pace dei sensi si rincorrono, filtrano attraverso beat scuri e volteggiano su limpidi cieli cibernetici.
Un disco da ascoltare più volte lasciandosi affascinare dalle sue trame sinuose, per comprendere il percorso di colui che attualmente è il vero punto di riferimento della musica elettronica italiana.
Federico Spadavecchia