In un’epoca in cui i negozi di dischi diventano sempre piú delle raritá, ce ne sono ancora alcuni che riescono a mantenere e rafforzare il loro ruolo in un mercato che negli ultimi anni é radicalmente cambiato, e che sembrava destinato a vedere la sparizione dei dischi. Invece il supporto fisico resiste e continua ad essere apprezzato, e con questo i luoghi in cui il vinile si vende e si compra.
Tra questi, Phonica Records di Londra é sicuramente uno dei punti di riferimento mondiali per chi ancora acquista ed ascolta dischi.
Fondato nel 2003, in un momento in cui molti altri giá stavano soffrendo, ha trovato la giusta formula per resistere ed anzi eccellere, tanto da celebrare lo scorso settembre il proprio decimo compleanno dando la sensazione che, se tanto di bello c’é giá stato, molto altro debba ancora arrivare.
Come sicuramente dimostra la compilation che Phonica pubblica in questi giorni, per festeggiare degnamente.
Pienamente in linea con lo spirito di Phonica, c’é in questa raccolta moltissimo futuro, e moltissimo “underground”.
Il passato é confinato nel terzo CD (e se comprate il triplo vinile é addirittura inesistente), con buona parte delle release della label che lo staff ha lanciato nel 2009.
Guardando la tracklist dei primi due CD, che contengono le tracce inedite, salta subito agli occhi l’incredibilmente alto livello degli artisti che sono stati reclutati per l’occasione: da mostri sacri come Joe Claussell e I:Cube, ad artisti che da tempo hanno relazioni con Phonica quali Henrik Schwarz e Massimiliano Pagliara (uno dei nomi italiani che meriterebbe molta piú attenzione); alcuni nomi infine risultano quasi sorprendenti (vedi Trevor Jackson e Roman Flugel), altri rispecchiano l’attenzione che Phonica ha sempre avuto verso i talenti emergenti (OL, Panoram).
L’ascolto conferma ció che a quel punto si poteva sospettare, e cioé che siamo di fronte ad una lunga serie di tracce notevoli, e per fortuna anche piuttosto diverse tra loro.
Dall’afro-spaziale di Joe Claussell (“Them Days Are Gone”), a quello che forse é uno dei migliori lavori di Henrik Schwarz degli ultimi anni (chiamato, peraltro, “Synthphonica”), passando per alcune perle inaspettate (“Outsider House” di In Flagranti, perfetta per un dancefloor pieno alle cinque del mattino).
Le tracce di Trevor Jackson, STL Roman Flugel ci fanno pensare che il primo CD sia giá piú che sufficiente; ed invece il secondo ci attende con altre dodici splendide tracce.
Colpiscono l’house ricca ed incalzante di Massimiliano Pagliara (non piú una sorpresa per chi segue questo artista da qualche anno), la delicatezza di Mr. G che tira fuori un numero da sei del mattino, ed un Joakim che sembra fare il verso a Holden e Jori Hulkkonen con “Eahr”.
Per non parlare della sontuosa chiusura, affidata a Psychemagik con “Triumph of the Gods”, che ci ricorda da vicino i 4Hero dei tempi migliori.
Il terzo CD, come detto, contiene buona parte delle precedenti release della label, incluso lo storico remix di Four Tet per “African Drug” di Bob Holroyd.
Raramente ci si trova di fronte ad un lavoro cosí vasto, completo, e dalla qualitá media cosí alta.
Questa raccolta non dovrebbe mancare nella collezione di nessun amante della musica elettronica, e ci aspettiamo di trovarla in molte classifiche degli “album dell’anno” per il 2014 che é appena iniziato.
Se questo disco é un’indicazione per il futuro del famoso negozio di Soho, ci sono pochi dubbi che sará per ancora molti anni un fermo punto di riferimento della scena mondiale. (5/5)
Luca Schiavoni
English Verision:
In an age when record shops become increasingly rare, some of them manage to retain, and strengthen, their position in a market which has radically changed in the last few years, and looked set to see records disappear. Instead, vinyl is still there and sees a lot of appreciation – as do the places where it is sold and bought.
Among those, London based Phonica Records is definitely one of the reference points worldwide for those who buy and listen to records.
Founded in 2003, when many other record shops were already suffering, Phonica has found the right formula to resist and actually thrive; and when it celebrated its 10th birthday last September, it felt like the best is yet to come for the shop and its record label.
Which is also shown by the compilation that Phonica has released this week to celebrate its anniversary.
In line with Phonica‘s spirit, this compilation has a lot of future and a lot of underground inside.
The past is confined in the third CD, with many of the releases of the label Phonica launched in 2009 – and if you buy the vinyl version you won’t find any of the past at all.
Looking at the tracklist of the first two CDs, which include the unreleased tracks, one can immediately notice the incredibly high level of the pool of artists recruited for this release.
Names range from undisputed legends like Joe Claussell and I:Cube, to artists with a long-standing relationship with Phonica such as Henrik Schwarz or Massimiliano Pagliara, an Italian artist who deserves much more attention in his home country than he’s had so far.
Some other names are a bit surprising (I’m thinking of Trevor Jackson and Roman Flügel), others go to show the attention that Phonica has for the emerging talents (OL, Panoram).
The listening just confirms what we could guess: we have a sheer amount of outstanding tracks here, and there is also a lot of diversity between one another.
Just think of the Afro-spatial sound of Joe Claussell‘s “Them days are gone“, or one of Henrik Schwarz‘s best recent works (amazingly called “Synthphonica“); and let’s not forget some unexpected gems (Inflagranti‘s “Outsider House” sounds perfect for a packed dancefloor at 5am).
More excellence from the likes of Trevor Jackson, STL, and Roman Flügel would make us think that one CD is already enough; however, we’re in for further goodness in the second CD, where we find a rich and relentless house track from Massimiliano Pagliara (no longer a surprise for those who have followed his work in the recent years) alongside a delicate groove from Mr. G who pulls out a 6am number, and a Holden-ish tune from Joakim, called “Eahr“.
If this wasn’t enough, Psychemagik provide a luxurious closing with “Triumph of the Gods“, which reminds us of 4Hero‘s best works.
The third CD includes quite a few of Phonica Records’s previous releases; among those, the highlight is definitely Four Tet‘s remix for Bob Holroyd‘s “African Drug“, still very much sought after four years on.
Rarely have we come across such a vast and complete work, with such a high quality overall. This compilation should be in the collection of anyone who claims to like electronic music – and even if 2014 has only just started, we expect this record to be in many “best-of-the-year” charts come December.
If this compilation is anything to go by, there’s little doubt that Phonica is set to remain an influential outlet for electronic music worldwide for many years. (5/5)
Luca Schiavoni