Ancora pochi giorni e sarà Capodanno con il suo carico di cenoni, brindisi, botti, serate e conseguenti after. Come fare allora a riprendersi da un hangover che si preannuncia micidiale?
La mia ricetta non prevede beveroni con uova intere e Xanax, ma una playlist di funk, jazz e hip hop capace di massaggiare le sinapsi meglio di uno psicoterapeuta.
Mi raccomando ditemi se funziona!
J Dilla – So Far To Go feat. Common & D’Angelo
Per cominciare non c’è niente di meglio del beat caldo del mai troppo compianto J Dilla, qui accompagnato dagli artisti hip hop Common e D’Angelo.
Estratto dall’album The Shining (2006), So Far To Go è un R&B vellutato dal rap seducente e con un piano jazzy, ottimo per gestire un sole già alto e altrimenti invadente.
Mind Space – Life Is So Foul (Instrumental)
Cazzeggiare a ruota libera per la città. Non ci sono molte informazioni su Mind Space se non che pare sia il nickname di un certo K. Williams, e che la traccia proposta faccia parte del singolo Life Is Foul / Who Got The Funk? (1996) prodotto dal californiano Kut Masta Kurt edito dalla Funky Ass Records.
De La Soul – Breakadawn
In una selezione del genere questo è il gruppo che non può mancare. Dal 1987 a oggi il trio di Long Island sono una bandiera che sventola sempre con la stessa intensità.
We in the mornin at the end, but in the end I be the is
cause in the mix, man, it’s alright
Momma got the rhythm to my daylife
My pops gots enough so best to leave or sail the waves
Sidney Joe Qualls – So Sexy
Cantante nato in Arkansas debutta nei primi anni ’70 trasferendosi a Chicago, dove firma per la Dakar Records. Dal coro della chiesa alle piste di tutto il mondo.
Curtis Mayfield – Right On for The Darkness
Il Maestro, una carriera impressionante per uno degli artisti più influenti di tutti i tempi.
Sun Ra – Twin Stars Of Thence
Il jazzista, ma forse sarebbe meglio chiamarlo Profeta, la cui visione ha condizionato più di ogni altra la nostra tanto amata Techno. Space is the place.
Ahmad Jamal – Dolphin Dance
L’orginale è di Herbie Hancock ed è un tema ricorrente nelle produzioni urban. Qui abbiamo la versione del pianista american Ahmad Jamal, che fino alla conversione dall’Islam negli anni ’50 era noto come Frederick Russell Jones. Puro swing emozionale.
Federico Spadavecchia