Guy Mantzur “Moments” (Sudbeat)

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Sono passati quasi dieci anni da quando Guy Gerber cominciò a farsi conoscere al mondo e a diventare una delle Dj stars più acclamate, dopo fu il turno di Guy J conquistare gli onori della ribalta internazionale, ma visto che non c’è due senza tre, ora tocca ad un altro Guy candidarsi a nuova rivelazione del movimento progressive house: Guy Mantzur.
Sotto l’ala del maestro Hernan Cattaneo, Mantzur presenta “Moments“, nuovo album uscito su Sudbeat, un premio per lui stesso (ma non solo) per tutto quello che di buono ci ha fatto sentire nel 2013.
Le 14 tracce che lo compongono sono quasi tutte inedite e vantano collaborazioni con nomi ben noti del panorama israeliano, quali Guy J, Khen, Sahar Z e Badbaz.
Atmosfere dark e contaminazioni elettroniche, la progressive è ovviamente il genere di riferimento, ma sono presenti anche molte altre influenze che rendono particolare ogni armonia.
Mentre i singoli sono disponibili soltanto in formato digitale, su cd è possibile trovarne la versione mixata.
Il mix, ricomprendente tutte le canzoni, è molto curato e fa intuire come alcune di esse siano state create appositamente per questo progetto.
Si inizia infatti con “Intro” da cui il set prende magicamente vita con il materializzarsi della cassa di “Moments Becoming Endless Time (Original Mix)“, pezzo dai sapori classici prog old school, che detta l’andamento successivo della selezione dal timbro più elettronico.
Quando finalmente si giunge a suoni più attuali, caratterizzati da una ritmica più accattivante e un minor uso dei vocal, c’è “Moon Launch” composta insieme al socio Sahar Z.
Guy imbocca quindi la strada del viaggio ipnotico assoluto: la pausa di “Cumple Suenos” trasporta l’ascoltatore davvero in un’altra dimesione, per poi farlo tornare coi piedi per terra, ma solo perchè per ballare occorrono le gambe e non la mente.
Il finale continua su questa scia dalle linee melodiche limpide sostenute dalla spessa linea di basso tipica dei producers israeliani, cui ormai gli appassionati del genere non riescono a rinunciare. Si chiude con “Outro“, altro esperimento di Guy, dove il beat lascia spazio ad un morbido risveglio.

Omar Abdel Karim

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