La RXSTNZ, etichetta milanese capitanata da Pablito El Drito è alla sua seconda prova su vinile, dopo il primo capitolo Dumbsteppers EP.
Il tono generale resta saldamente ancorato su fondamenta dubstep/breakbeat, con preziosismi elettronici cesellati maniacalmente ed atmosfere dark.
Il disco comincia con Moon Eclipse di A034 feat. Luna (51).
Conservo ancora in cameretta una cassetta chiamata A-Zero-Thirty-Fucking-Four, risalente ai primi 2000 e alla dorata età dell’innocenza del rave illegale.
Nel confronto con questa traccia pare evidente che per A034 molte cose sono cambiate, e la disinibita cassa in quattro quarti è stata sostituita complesse ritmiche che si srotolano sornione su un tempo dimezzato dubstep e su liquidi tappeti armonici. Ad un certo punto erompe inaspettatamente un vagito infantile, che pare strozzarsi nei wobble dubstep da manuale lo accompagnano.
Il secondo brano, di Opser, è il mio favorito; qui le atmosfere sono scurissime, ed un hoover marciolento si lamenta a non finire su una tessitura breakbeat mai scontata. La routine claustrofobica viene interrotta solo da criptici campionamenti vocali che rafforzano la vena dub del brano.
Il B-side si apre con Electric Bass Monster di Manual Destruction; la prima parte mi fa venire in mente l’Aphex Twin più emotivo, dalle melodie placide e zuccherine su intricati esercizi ritmici; salvo poi, per la seconda parte, lasciare spazio al wobble de rigueur al di sopra di cassa in quattro quarti e rullante in levare.
La chiusura spetta a Mbst8 con A Cazzo Di Nano, che fortunatamente a dispetto del titolo tanto a cazzo di nano non è: la traccia riserva all’ascoltatore paziente dei momenti godibili, specie nella parte centrale, caratterizzato da un crescendo dub scuro e rullante.
Federico Chiari