Amsterdam Dance Event ’13

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L’Olanda, ma più nello specifico Amsterdam, che ospita l’omonima conferenza europea sulla musica elettronica, si dimostra sempre un passo avanti rispetto a tutti gli altri grandi eventi europei, perchè? Perchè l’ADE, è un contenitore globale di tutta (o quasi) la musica da club che si può trovare in giro per il globo.
Ogni appassionato di qualsiasi genere vede in Amsterdam una terra promessa non solo per i suoi ben conosiciuti vizi, ma perchè per una settimana è il luogo dove trovare il suono che preferisce e che più ha difficoltà a reperire a casa propria, come accade in italia dove ci sono due o tre generi che van per la maggiore e tutti gli altri sono poco considerati.
Quest’anno però la città è risultata un po’ meno predisposta all’evento rispetto all’edizione precedente, probabilmente a causa della maratona che si è svolta domenica mattina, e magari anche causa dei lavori stradali che hanno ostacolato alcuni spazi che l’anno scorso erano stati adibiti a strutture o stand dedicati alla musica.
Per fortuna però ci sono gli eventi correlati, quelli non mancano mai e sono un’infinità.
Durante la nostra permanenza di quattro giorni ci siamo concentrati in particolare sulla scena progressive scegliendo tre parties, mentre per la quarta festa ci siamo orientati verso un altro tipo di sound molto più elettronico, andando a quella targata Systematic Records.
Venerdi sera, al Club Roque, andava di scena “The Sound of Tel Aviv” il party organizzato dai maggior esponenti della scena elettronica/progressive della famosa città israeliana, djs già sentiti a casa loro e sinonimo di qualità.

Il Club Roque si presenta come un bar curato con uno piccolo spazio per ballare, ed è stato un ottimo pre-party, con un’ottima selezione musicale proposta dal b2b fra Guy Mantzur & Sahar z, che hanno suonato loro dischi e promo che presto usciranno su etichette come Sudbeat e Lost & Found.
Non sono mancati in veste di clienti, vip come Guy J, a dimostrazione della grande unità di questo movimento che pian piano sta affondando le sue radici nella scena progressive mondiale.
Segue poi al Chicago Social Club, il party “Systematic” che sulla carta aveva una line up di tutto rispetto, ma che purtroppo si è rivelato il meno carismatico di tutti quelli a cui abbiamo partecipato.
In consolle Marc Romboy seguito da Dusty Kid, non sono mai riusciti a prendere le redini del dancefloor, nonostante al club presenzi il tanto amato e osannato Funktion-One, a dimostrazione che la cosa più importante sia la musica e non tutto quello che ci gira intorno.
Ci prova anche Robert Babicz live, ma non siamo riusciti a rimanere oltre.
Sabato al Panama salgono in cattedra Nick Warren ed Hernan Cattaneo in back to back, due giganti della Club Culture e infatti non serve molto tempo per capire che la nottata sarà lunga e ricca di grande musica.
Quest’anno il club si presenta con nuove migliorie audio-visive, giochi di laser e fumogeni, piccoli dettagli che insieme alla musica esaltano la personalità della performance dei dj’s in consolle.
Il b2b è gestito da circa 4 dischi a testa, con Warren (che ormai ha quasi del tutto abbandonato il suono prog per uno più elettronico/indie) che parte alla grande con un mood molto happy, buttando sul piatto dischi come Ramon Tapia Elleonore’s Dream (Christian Smith Remix), che ha infiammato la pista.
Cattaneo invece ha esordito con la sua solita tech molto curata, fatta di suoni cupi e contaminazioni progressive, che a ogni ripartenza mandano in estasi i clubbers, soprattutto quando passava Cumple Sueños di Guy Mantzur che uscirà il 28 ottobre su Sudbeat.
La serata continua poi fra perle sconosciute e dischi del momento, avvicinandosi di più al tipico suono prog del duo (come non citare il nuovo capolavoro di Eelke kleijn Rampestamper o Nootropica di Sql & Child, ed il loro effetto floorkiller), per poi concludersi (30 minuti oltre la chiusura), con la pista ancora piena e gli appalusi generali.

Domenica invece è stato il momento di C-Jay ma soprattutto di Dave Seaman al Club Nl, un altro piccolo club/bar capace però di ospitare ottimi dj’s.
Dopo un buon set di C-Jay, che ha proposto progressive pura con poche contaminazioni, è il momento di Dave che predilige un suono meno tradizionale ma più carismatico, condito di tanta tech e un po’ di house, sfornando chicche come Love Inc remixato da Hot Since 82 o New York Is Alright remixato da Maetrik e terminando la sua serata con pezzi storici fra i complimenti del pubblico.
In conclusione possiamo dire di avere partecipato ad una buona edizione dell’Amsterdam Dance Event e consigliamo a chi ancora non conosce questa fiera, di prenderne parte alle future edizioni, in quanto nonostante tutto resta un must per ogni clubber che si rispetti.

Omar Abdel Karim

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