Assodato ormai che post Techno è sinomino di post Punk, è tempo di occuparsi di uno dei maggiori protagonisti della scena: Powell.
Di questo talento venuto da Londra non si sa molto, se non che anche in questo caso c’è di mezzo lo zampino di Karl Regis O’Connor e che l’etichetta Diagonal appartiene a lui.
Le sue produzioni ruotano intorno alla new wave d’avanguardia newyorkese degli anni ’80, con in testa quell’Ike Yard rilanciato in grande stile dalla Blackest Ever Black.
Manipolando nastri il producer inglese taglia beats dark e minimali, cui poi aggiunge noise e una profonda linea di basso a fare da arco di volta.
Una procedura difficile da riportare dal vivo ed infatti attualmente si esibisce solo in dj set, come abbiamo potuto vedere in occasione della BEB Night ai Corsica Studios o al Berghain durante l’ultima Club Transmediale.
Anche i tipi di Boiler Room l’hanno messo tra i loro preferiti.
The Death Of Rave non è solo una label ma è il nome migliore che possiamo dare alla dimensione in cui Powell si muove, fatta di scantinati polverosi e ampli malconci ancora in grado di ruggire.
Il nuovo disco si intitola Fizz EP ed esce su Liberation Technologies, una sublabel della celeberrima Mute, una delle madri del primo post punk e dell’industrial.
Le tre tracce qui proposte restano fedeli allo stile cui ci ha abituati magari accentuandone il carattere punk che, in una Techno così sezionata e scarna, conferisce quel tocco steam che alimenta fantasie futuriste.
Adesso non resta che la prova dell’album.
Federico Spadavecchia