Acquistare pillole di XTC (semi) ed altre “party drugs” legalmente? E’ il tema del dibattito in corso, manco a dirlo, ad Amsterdam, dove a dispetto dei venti di guerra (alla droga), degli ultimi anni, la cultura liberista e libertaria resta solida e si pone, ora, l’obiettivo di ridure I guasti causati da sostanze chimiche scadenti, che girano nel vasto mercato nazionale del clubbing e di dare uno stop allo spaccio nelle discoteche. La necessitá di invertire la rotta, rispetto ad un approccio di “tolleranza zero” alle droghe pesanti, che fino ad oggi ha dato scarsi risultati, era stato giá reclamato da tempo dall’industria del divertimento; festival militarizzati, perquisizioni all’ingresso di festival e club e l’uso di unitá cinofile, hanno prodotto negli ultimi anni miseri risultati, convincendo anche i settori piú conservatori della politica ad aprire un dibattito.
E proprio da destra, dall’organizzazione giovanile di Amsterdam del VVD il partito liberalconservatore che in coalizione con I laburisti, guida il paese da oltre un anno é arrivata la proposta: XTC venduta presso coffeeshop e smart shop, come giá avviene con la cannabis e con I “magic truffles”, I tartufi allucinogeni che hanno sostituito i celebri funghi, al bando dal 2008. “Le party drugs costano poco ma raramente si sa cosa si va ad ingerire“ dice Chris-Jan Kamminga, segretario cittadino del partito conservatore, ai microfoni di Rtl. E prosegue “Secondo i piú autorevoli pareri scientifici si tratta di droghe meno dannose di alcol e tabacco e con un rischio di dipendenza minimo.”
Nonostante il dibattito pubblico sia ancora alle battute iniziali e limitato all’organizzazione giovanile dei liberal-conservatori, va certamente a collocarsi in un ampia discussione nazionale che vorrebbe la cannabis dei coffeeshop legalizzata ed un ritorno dell’Olanda alle coraggiose politiche di regolamentazione che hanno reso celebre il paese negli anni ’80 e ’90.
Massimiliano Sfregola
