Aquadrop: It’s a Trap!

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Aquadrop, al secolo Aron Airaghi, è ormai un nome on the map della scena elettronica internazionale. Ha all’attivo uscite su labels inglesi ed americane, ben note ai “bassofili”, quali Eight, Fx ed L2S Recordings; i suoi brani sono finiti nei set di Mau5trap, Crookers e Skream e vengono passati regolarmente su BBC Radio mentre la sua traccia “It’s me” è stata scelta, addirittura, per la colonna sonora delle serie Skins (USA) e Sirens.
Risultati straordinari, ottenuti senza l’aiuto e la sponsorizzazione di grandi nomi ma “solo” con il duro lavoro ed un uso intelligente della rete, grazie alla quale è riuscito ad uscire dall’angusto labirinto della scena elettronica italiana, per la quale resta ancora un artista di nicchia, e a salire sul palcoscenico globale.

Aron, quando ci siamo sentiti un paio d’anni fa, si parlava di scena underground italiana, opportunità, lavoro in studio e tanto altro: allora eri impegnato con diverse proposte, risultato dello scouting di prestigio di nomi altisonanti come Channel 4 o MTV, che ti avevano “scoperto” grazie alla rete. Cosa ci siamo persi tra l’Aquadrop di “Champion Sound”, un bell’omaggio al Dubstep delle origini, con una chiara impronta hiphop (o rub-a-dub se vogliamo leggerla “gold, green and red”.) a quello del tuo nuovo album “Yenom”, un’italo-Trap su Esp records?
Allora, diciamo che come al solito ho vagabondato alla ricerca di nuovi suoni e “generi”. Mi è sempre piaciuto – come sai – non rimanere legato ad un particolare “stile”, per cui sono passato dal Future Garage di “Soul EP” sull’etichetta di Whistla, a sperimentazioni pseudo Trap su Seclusiasis di Starkey…poi ancora qualche produzione che ricorda la House classica, qualcosa di Moombahton. Insomma: fritto misto, pizza e nutella.

Come ti sei inserito con il tuo stile sulla scena “Trap”: cosa ti ha spinto ad abbandonare i tanti esperimenti “Garage” fatti in passato a favore di un genere considerato da molti “banale”? (Tra l’altro in un momento in cui Garage/2Step stanno vivendo una seconda giovinezza.)
Avevo bisogno di concentrarmi su qualcosa di più diretto, una specie di compromesso tra me e quella fetta di pubblico che ritiene “Soul EP” musica da aperitivo…poi il fatto di poter vagamente riabbracciare il Rap ha inciso parecchio. Hai ragione sul fatto che spesso la Trap venga considerata banale, anzi lo sia proprio. E banalmente, dico: mettere il proprio tocco personale può rendere originale qualsiasi cosa.
Cerchiamo di “entrare” nella stanza dei bottoni di Aquadrop: sei un fanatico di analog synth e macchine in generale e allora, pur essendo il talento la condizione base per ottenere risultati, una buona “scatola degli attrezzi” fa certamente la differenza. Ti passo penna e taccuino e ti chiedo di raccontarci il tuo studio: quale il suo “motore”, quali i synth perennemente in funzione, quali i VST immancabili)?
Appassionato dell’analogico sempre, ma ultimamente uso più che altro una marea di Vst per questioni di comodità. Ovviamente ho un tot di librerie self made con varie registrazioni di tutto ciò che mi è passato tra le mani – dal Moog Voyager al Theremin – e capita di usarle ogni tanto. Sto giocando molto con il Waves Element e il Monark della Native Instruments.

Un’altra domanda tecnica: come approcci il missaggio? Te ne occupi tu oppure lo “passi” ad uno studio esterno? Su quali elementi del “tuo” Trap insisti di più (o magari in altro modo, quali elementi ti fanno venire “il mal di testa”)?
Mi occupo io di mix e mastering. Sono una parte fondamentale e anche intima della canzone, preferisco “sbagliare” qualcosa ma far suonare tutto come piace a me piuttosto che “litigare” con tecnici o presunti tali. Credo che l’elemento “mal di testa” siano i miei continui, improvvisi e inaspettati cambi di direzione, melodia e tempo all’interno dello stesso pezzo.
In cosa consiste lo show live di Aquadrop? Suoni linearmente traccia per traccia o hai un tuo setup con Live o altri strumenti? Cosa suoni nei tuoi dj set?
Onestamente non ho ancora pensato ad un live setup “serio”, faccio selecta e mi diverto così! I dj set a 4 mani con The Golden Toyz sono Trap, dalla peggior tamarrata finto Gangster alla presa bene tropicale.
Progetti per il resto del 2013?
A parte le solite 50.000 produzioni e una bella vacanza post album, meditavo una rapina – dati i tempi che corrono –..!! A parte gli scherzi, apriremo presto un’agenzia di sound design, mastering, grafica, fotografia, kebab, mozzarelle di bufala e tutto ciò che serve. Stay tuna!

Massimiliano Sfregola

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