Guida Ragionevole al Primavera Sound ’13

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Bienvenida primavera! Ti stavamo aspettando. Stop ai giorni uggiosi, agli alberi spogli, al nasconderci sotto i portici per la pioggia insistente. Per un attimo, ci è sembrato quasi di essere in quel di Milano.
Rifioriamo come un pesco e rigeneriamo le orecchie con Turn around dei Postal Service, corriamo sulla spiaggia con i Tame Impala e aspetto un Another saturday night con The Orchids.
L’i-pod è allo stremo ma non lo spegneremo finchè non saremo nel bel mezzo del Parc Forum. Perchè non vediamo l’ora del Primavera Sound con i suoi cinque giorni di musica e una lineup niente male per questa edizione 2013.
Ma andiamo con ordine prima di sparare grandi nomi.
Vi consigliamo di arrivare il lunedì. Polleggiati, ma non troppo, per una seratina all’Apolo, con un paio di gruppi dai toni electro e psichedelici come i valenciani Jupiter Lion e gli Spectrum.
Il martedì è un pelo più impegnativo e underground, dato che non appare neppure sui manifesti ufficiali del festival.
Aprite le orecchie al punk giapponese dei Bo Ningen e scuotete le chiome con Godflesh, tra suoni minacciosi ed offensivi, densi di vibrazioni malsane.
Il mercoledì ci spostiamo al Parc Forum, che oggi è ad ingresso gratuito. Scegliete con accortezza da che parte stare, perchè alcuni acts continueranno ad esibirsi all’Apolo.
La guerra sicuramente sarà, per i più, tra i Veronica Falls e The Vaccines.
I primi sono una delle realtà più valide nello sterminato sottobosco dell’indie-pop inglese, ma se preferite il classico sound decadente alla Interpol, filate dritti ai The Vaccines.

Giovedì caldo e dai venti favorevoli che ci sorprendono con un duo electropop eclissato da tempo, i Postal Service, ben dieci anni dopo Give Up, il loro favoloso esordio.
Diamoci una botta pop psichedelica con gli australiani Tame Impala: riff caleidoscopici che continueranno a ronzarvi nelle orecchie per giorni e giorni.
E dopo quattro anni d’assenza ecco anche i Phoenix a presentare Bankrupt!, che in diversi momenti sembra ricalcare esattamente il precedente Wolfgang Amadeus Phoenix; una fortunata ricetta a base di rock e pop frizzante ed allegra con giusto un pizzico di malinconia.
Speriamo non siate stanchi perchè siamo solo a venerdì e non ci vogliamo perdere i Blur, band che ha segnato gli anni ’90 lottando con gli Oasis per il trono britpop, né tantomeno The Knife, il duo mascherato “indietronico” fresco di ultimo Lp, Shaking the Habitual.
Impossibile non nominare la presenza di Jesus and Mary Chain.
I fratelli Reid hanno aperto la strada al movimento degli “shoegazer”, portando al grande pubblico un sound dalle ambientazioni oscure, melodie leggere e densi banchi di feedback.
Su questa scia il sabato ci porta i My Bloody Valentine con il loro macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, senza pause.
Prendiamoci però tutto il tempo che serve per Nick Cave: riconosciuto come uno dei poeti più profondi e oscuri del Rock, l’artista asutraliano torna on stage dopo cinque anni in compagnia dei Bad Seeds pubblicando il ventesimo disco in carriera, Push the Sky Away.
Terminiamo questa carrellata di nomi con l’uomo di Searching for Sugarman, Rodriguez, uno dei più grandi sconosciuti della storia della musica fino alla sua (ri)scoperta.
Siete rimasti senza voce? Se qualcuno è sopravvissuto lo aspettiamo all’after party di domenica!

Valentina Morandi

Per il programma completo del primavera sound:

www.primaverasound.com

 

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