Violetshaped “LP” (Violet Poison)

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Alle volte è meglio restare nell’ombra perchè è nell’oscurità che si acuiscono gli altri sensi. Al buio non puoi vedere e allora devi aprire bene le orecchie per farti un’idea dello spazio intorno, devi sviluppare il tatto per comprendere la forma delle cose.
Di Violetshaped per il momento ci è dato sapere che si tratta di un duo italiano formato da Violet Poison e Shapednoise, giovani talenti già famosi sotto altri nomi (il primo chissà quante volte l’avrete già apprezzato, il secondo invece è coproprietario della label techno berlinese Repitch) capaci di attirare l’attenzione di artisti di primo piano come Kangding RayKeith Fullerton Whitman, o far perdere la testa addirittura a Dominick Fernow alias Prurient nonchè Vatican Shadow, tanto da fargli pubblicare un album a cranio sulla sua Hospital Records in cassetta andati sold out immediatamente.
Ma meglio non svelare troppi misteri e rimandarvi all’ascolto di questo untitled, che affonda le sue origini nella rumoristica industriale italiana di fine anni ’70 sotto l’influenza dei grandi maestri Maurizio Bianchi e Pierpaolo Zoppo.
Nelle otto tracce del disco si rincorrono riferimenti alle inquientanti colonne sonore del cinema horror italiano degli anni ’60 e ’70 (Bava, Fulci…), ma anzichè dilatarli in oceani dub come fanno i Demdike Stare, o lasciarli sospesi nell’inconscio a la Roly Porter, i due ragazzi li braccano sguinzagliando una feroce techno post punk e noise abrasivo. Regis ormai è Vangelo.
Qui il concetto si sviluppa contemporaneamente all’azione perchè, nonostante l’essere ruvido e tutt’altro che rassicurante, si tratta pur sempre di un suono dance, che prendendo le mosse da atmosfere isolazioniste si carica di tensione e adrenalina per poi sfogarsi su ritmi duri e ciclici; a quel punto il Sabba non può più essere fermato.

Federico Spadavecchia

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