Ice One & Mr3P: Ostia è la nostra Detroit

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Cercando di realizzare un’intervista a volte succedono cose strane o imprevedibili.
Capita, per esempio, di intervistare due persone in un colpo solo, perché per caso scopri che stanno lavorando insieme a un progetto.

Mr3P dieci anni fa iniziò a pubblicare vinili con la sua etichetta Truckstop76 (http://www.truckstop76th.com). Era mia intenzione intervistarlo per parlare della sua esperienza come editore e Dj. Ora scopro che sta lavorando con Ice One, veterano dell’hiphop e dell’electro, da 30 anni sulla scena, a un nuovo progetto. Come mai Ice One su un’etichetta dance come TS76?
Doveva succedere. Lo scenario Ostia spesso genera talenti o sensibilità simili. Era inevitabile lavorare insieme. Io vengo da un percorso dove dal giorno zero in cui ho iniziato a fare il dj c’è sempre stato il sound electro. All’epoca era electrofunk. Parliamo del 1982. Nelle mie selezioni c’erano sia i Kraftwerk che Afrika Bambaataa, ma anche Cybotron e gli Information Society. Ho sempre amato il suono electro e ho spinto tanti dj ad amare questo suono. Ho vissuto tutti i periodi di questa musica, e anche se nel frattempo l’hip hop è diventato la mia occupazione principale, ho sempre fatto di tanto in tanto dj set di sola electro. Ho assistito a tutti i cambiamenti di questa scena, anche quando si è ingolfata, perché a una certa tutti pretendevano di esserne diventati padri e paladini, mentre poi si sono rivelati in gran parte modaioli e voltagabbana. Mr3P è stato l’unico, nella mia esperienza, a dimostrare quel rispetto necessario per questo genere musicale. Rispetto anche verso la vera realtà storica. E soprattutto ha dimostrato una grande capacità creativa e aggregativa, nonostante l’esiguità dei mezzi a disposizione. Sempre a combattere con i limiti logistici dell’autoproduzione. Attorno a lui hanno ruotato e ruotano tanti talenti, ma sarà lui a citare chi ha più a cuore. Resta il fatto che questa collaborazione si sta consolidando sempre di più, sia nell’organizzazione di eventi, che nei dj set e nei progetti discografici. Quest’anno la Truckstop76th prenderà una nuova direzione, sempre più in sintonia con il dancefloor underground, che stiamo contribuendo a far crescere. Inoltre la nostra collaborazione prenderà anche la forma di “Bloody walkers”, un dj set di musica da ballare, senza un riferimento preciso di genere. Uscirà anche un album omonimo.
Ora una domanda a Mr3P. Quali sono i tuoi riferimenti culturali (musicali e non)? Chi riconosci come maestri ideali, guide, ispiratori?

Tantissimi. Davvero potrei farti un sacco di nomi di artisti di vari generi musicali.
Non solo elettronica ma anche funk, rock, jazz, black, blues, pop, metal, e tanti nomi di artisti che potrebbero sembrare dei nomi scontati. La musica buona mi piace tutta! Direi che grande ispirazione per me sono stati gli anni ottanta, in cui si iniziava a sperimentare il mondo della dance con continui incontri musicali tra rock, funk, synth, batterie elettroniche ed effetti sulle voci. Stava nascendo una nuova visione della musica dance e noi negli anni novanta l’abbiamo fatta nostra, ma è a questi supermix degli anni ottanta che dobbiamo dire grazie. Da giovane Dj (quando ho iniziato avevo più o meno 17 anni) più che riconoscere un maestro, anche se Aphex Twin per me è sempre stato e sarà sempre the godfather of electronic music, ero più legato a grandi etichette che stampavano diversi artisti e che producevano un sacco di release. Ecco perché poi sono cresciuto con la voglia di lavorare su un’etichetta anche io, e di far uscire su questa almeno 76 release! Mi ricordo la Drop bass e la Magnetic north dove si potevano trovare tracce di ogni tipo e sound, ma sempre di qualità. Ecco quale è stato il mio principale riferimento. Ero un giovane senza una lira che si metteva al pizzo 2/3 mila lire al giorno per arrivare al fine settimana e comprare vinili, e trovare su un disco più di una traccia ok era davvero una grande cosa. È quello ho sempre cercato di fare per ogni uscita della T.S.76; sono stati tutti lavori che ho seguito personalmente dalla A alla Z, dalle grafiche alla scelta delle tracce, ai mix finali, e anche gli arrangiamenti, ma sempre con massima collaborazione e rispetto di chi stampava su vinile in quel momento.

Proviamo a fare il punto della vostra situazione discografica…

Ormai siamo all’ottavo vinile, sta per uscire il nono, dove presentiamo su un lato un grande duo italiano, i Franz & Shape, con i quali ho instaurato un ottimo rapporto e abbiamo già in programma un bel singolo su Truckstop, con sull’altro lato Ice One. Sono felice dell’entrata nel nostro team del grande Ice One, e ormai sono già 2 anni che lavoriamo insieme. Dalla nostra connessione nasce anche un progetto nuovo, Bloodywalkers, dove lavoriamo insieme su due consolle distinte, e dove ognuno porta parti nascoste del proprio sound per farne nascere uno fuori dal controllo insieme: 176% improvisation…e per ora è cosi che ci sta piacendo. Siamo sempre più entusiasti di quello che sta venendo fuori ed è molto vicino il desiderio di chiuderci a chiave per un mese in studio mangiando cibo ordinato al telefono. Comunque è inutile stare qui a sottolineare la grandezza del personaggio, ma la grande umiltà e conoscenza fanno di lui un vero maestro e io sarò sempre onorato di averci collaborato. Sono sicuro che questo è solo l’inizio di un nuovo e lungo cammino. I miei maestri sono tutti quelli che ce la fanno da soli, sono quelli che non se la tirano, che non “scoattano”, che parlano a bassa voce e il giusto, che fanno tesoro del proprio sapere, ma che amano condividerlo con le persone giuste. Sono quelli che dopo una vita che si fanno il culo raggiungono il risultato cercato. Il discorso vale in generale nella vita e non solo nella musica. Se fai male, se urli a buffo, e se non sei umile non arrivi da nessuna parte e se sei arrivato da qualche parte prima o poi ti crollerà tutto addosso. È un discorso di ‘energia‘ che ti porti dietro durante il percorso.
Oggi in tutti i comunicati stampa che si leggono in giro non si fa altro che riempirsi la bocca della parola underground magari anche se si gestisce una balera, voi che lo siete davvero cosa ne pensate?

Noi siamo l’underground di questa città e non abbiamo bisogno di sbandierarlo perché c’eravamo, ci siamo e ci saremo. Ne abbiamo fatto parte negli anni novanta e ci siamo evoluti nel secondo millennio, puntando sempre alla qualità e al profondo rispetto per la gente e per i circuiti dove siamo cresciuti e dove continuiamo a crescere. Qualcuno ultimamente dice che stiamo diventando “mainstraim”. Io non so che vuol dire. So che sono anni che ci sbattiamo per crescere su tutti i punti di vista e mi sembra un buon modo di vedere le cose, nel nostro istinto c’è quel “sentimento” di fare le cose per bene, di migliorare, di cercare proposte musicali sempre attente allo stile e non alla moda del momento; e questo è cosi dai primi passi negli anni novanta. Se questo vuol dire mainstraim allora ok, siamo mainstraim! Ma che sia chiaro: ci siamo sempre mossi in determinati circuiti, circuiti che abbiamo sempre ricercato come scelte di vita.

Quindi il prossimo disco è uno split in cui da un lato ci sarà Ice one, dall’altro Franz & Shape. Ice One mi presenti questo nuovo progetto?
Questo split nasce da un’idea di Mr3P da una collaborazione partita tempi addietro. Diciamo che il primo vero contatto con la Truckstop è stato perché avremmo dovuto partecipare a una stessa compilation (per un’altra label), che poi per motivi più o meno misteriosi non si è più fatta. È passato del tempo e ci siamo riavvicinati, riprendendo in mano il discorso di collaborare. Abbiamo suonato un po’ di volte insieme, poi Mr3P mi ha invitato a suonare ad Elettrode 2011, un seratone che ha incrementato la voglia di lavorare insieme. Poi strada facendo c’è stata la decisione di lavorare su questo disco come a uno split. Mi piace conoscere gli artisti con cui si condividono i palchi, le consolle, e in questo caso il vinile. Per cui ho fatto conoscenza con i Franz & Shape durante una loro serata a Roma, e ho dato loro la libertà di conoscermi come persona, al di là del personaggio (che inevitabilmente esiste). Da quel momento la concretezza di questo progetto si è consolidata definitivamente.

Mr3p, in passato hai già pubblicato degli split. Io amo molto quello con “Freaks of the night“, se non sbaglio la settima release. C’è un motivo per cui ami questo formato?
Certo! Dopo le prime release del team Truckstop76 sentivamo il bisogno di cercare buone collaborazioni e da qui è nato questo new project che abbiamo chiamato Split Project. Semplicemente one side Truckstop team e one side good collaboration. Con etichette o con artisti, con chiunque ha voglia di collaborare e mettersi in gioco e naturalmente con sound che ci riguarda. Non ci interessa stampare semplicemente il nome, ma ci interessa il sound per prima cosa. Il primo split project L.I.K.E. risale al 2009 e il primo pensiero è stato subito per i nostri fratelli dei Minimal Rome, di cui abbiamo il massimo rispetto. Quasi 20 anni di rispetto reciproco: già avevano onorato la presenza di artisti Truckstop varie volte sulla loro etichetta, sia su cd sia su vinile!
Nel secondo split project Ostia is our Detroit (2010) abbiamo dato il benvenuto nel team a Valerio Maina che ha esordito con due tracce bomba tra cui quella che hai nominato tu prima tra le tue preferite. Il terzo split project, With All, che a Ostia traduciamo in “nonostante tutto”, ha sbloccato un momento duro dell’etichetta che voglio riassumere in “crisi del settimo disco”.
E per quanto riguarda i rapporti con la scena estera?

C’è stato finalmente l’incontro e il riconoscimento internazionale, con la collaborazione della Snuff Trax , etichetta degli Snuff Crew e abbiamo stampato una traccia loro e un remix della stessa fatto da un artista rumeno, un grande dj e produttore della Gigolò rec, the Model. Con entrambi è nato un ottimo rapporto. Ora aspettiamo l’uscita di questo super disco con one side Franz & Shape e one side Ice One, una bomba ragazzi! E in sordina due singoli di questi ultimi nominati, perché abbiamo sentito tanto bel materiale e quindi presto stamperemo un mini ep di entrambi. Non vedo l’ora! Tanti sono gli split project già nella mira: il primo su tutti con altri fratelli dell’etichetta Stirpe999 (http://stirpe999.blogspot.it), aspettando il loro ‘giusto’ momento artistico per avvicinarsi al sound della Truckstop76 (per chi non lo sapesse Stirpe999 produce da molti anni idm, sperimentale, industrial). Un altro a cui tengo tanto, con un matto della console francese che viene anche da percorsi molto simili ai nostri, è Signal electrique.

Pablito El Drito

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