Lunghi bagni in un mare azzurro, la voglia di sdraiarsi al sole con gli auricolari per ritagliarsi un angolo di paradiso e quindi andare a ballare fino al mattino, ecco che cosa chiediamo all’estate.
I think you’re ready
Freddie
now it’s time to join the party
Baby
let’s get stoned into the pool
Elemento quindi fondamentale per godere appieno delle nostre agognate vacanze è la musica, che deve essere incalzante ma morbida, orecchiabile e al contempo ricercata perchè comunque la qualità viene prima di tutto e poi, certo, quel tocco old school a smuovere i ricordi di altre memorabili estati insieme col piedino che batte il tempo in automatico.
We don’t really need
a crowd to have a
party
Just a funky beat
and you to get it
started
and oh
Suonalo ancora E-dward!; non un singolo in particolare, ma tutto l’album (perchè chiamare Ep una raccolta di 12 tracce è quantomeno riduttivo) perchè ogni canzone è una frase funzionale alla storia che questo disco racconta.
A livello sonoro si parte con un funk meccanico per poi virare verso atmosfere da esplorazioni cosmiche. Per quanto riguarda il mood beh è pura felicità e sorrisi per chi non si stanca mai delle feste in piscina o in riva al mare a piedi nudi nella sabbia ancora tiepida.
Il punto di riferimento, come del resto tutte le produzioni di casa Exprezoo rec., è quel mix di deep house e Chicago, caratterizzato da un sound molto caldo quasi artigianale che si esalta nei claps densi, negli hit hat squillanti e nell’effetto polvere sotto la puntina a creare un riverbero quasi naturale.
We can dance all day
until the daylight
And when we
feel that’s
just like we
know
We can dance the night away
Il nostro E-dward! suona quindi come un modernissimo classico, dimostrando che alla base del suo lavoro c’è una seria ricostruzione delle origini. Proprio grazie a questa padronanza delle basi è infatti possibile elaborare un prodotto nuovo e fresco che metta in risalto l’estro dell’artista.
Molti oggi confondono l’ispirazione con la scopiazzatura, pensando di aver trovato una scorciatoia per il successo nel campionamento selvaggio (nel 90% dei casi puro plagio), mentre il cuore dell’arte del djing sta nell’ascolto attento dei dischi, soprattutto quelli vecchia scuola, perchè è proprio in quei solchi ormai sporchi che sta il segreto per far saltar la pista.
The Journey indaga un futuro retrò dal punto di vista privilegiato del Dj, perchè è solamente stando dietro ai piatti che si vedono cose che voi umani potete solo immaginare.
We’re having big fun
big fun!
We’re having big fun
the party’s jsut begun
yeah
Federico Spadavecchia