Alexxei’n’Nig – I’m a disc making jockey ep (Exprezoo rec.)
Tornano i marinaretti di casa Exprezoo con un ep di quattro tracce per il definitivo passaggio al mondo adulto dell’industria discografica.
E’ inutile infatti stare a parlare di giovani di belle speranze, questi ragazzi vantano ormai un curriculum di tutto rispetto.
Il lato A è affidato all’acid house di For the people in un contrasto temporale tra il 1989 e il 2011, attitudine old school ma suoni modernissimi. A fargli compagnia troviamo il remix di Agnes più cupo e mentale.
Sul B side si riflette il loro volto techno con Not that now impreziosito dal prestigioso rmx di Brendon Moeller.
Va sottolineato infine come la boy band italo-russa non si sia assolutamente limitata a semplici tools remixati da due big names, ma abbia dato alle stampe una produzione forte capace di camminare con le proprie gambe.
Un consiglio ai Dj: suonatele tutte!
DJ Gio MC 505 – Double Sense (Black Leather Records)
Storie di passione, io non so quanti nella posizione del buon Giosuè Impellizzeri alias DJ Gio MC 505 avrebbero insistito su un genere che nel proprio Paese gode di, eufemismo, poco mercato pur di produrre la musica che più gli piace. Ma a Gio piace l’electro e non manca di sviscerarla in tutte le sue forme passando dal synth pop anni ‘80, all’Italo disco fino alla sua matrice più Techno.
Questa volta però si cimenta con una sfida particolarmente ardua perchè l’EBM non è un campo dove gli Italiani vantino una grande tradizione.
Il risultato è Double sense le cui tre canzoni sembrano uscite da una cantina belga di fine anni ‘80 con melodie sintetiche dal forte impatto.
Emmanuel Top – Addiction / Revival (Planete Rouge)
Gran ritorno per uno degli eroi più amati della Techno anni ‘90.
Dopo anni di silenzio Emmanuel torna sul dancefloor senza alcuna voglia di puntare sul mero revival.
Certo Addiction in realtà aggiunge poco, ma Revival, titolo fuorviante, è un turbine di energia elettrica nonchè una grande lezione di stile.
Emptyset feat. Cornelius Harris – Altogether Lost (CLR)
Dall’intervista fatta ad Adam X a Natale il messaggio era chiaro, Chris Liebing ha deciso di rimettersi a giocare sul serio puntando al connubio tra atmosfere dark e industrial come da antica tradizione teutonica, e le vie techstep che tanto piacciono alla nuova Berlino.
Gli Emptyset sono infatti un duo di Bristol e la collaborazione col mitico vocalist degli Underground Resistance, Cornelius Harris aka Atlantis, rende la release un modello per chi ricerca soluzioni inedite e senza confini. E così all’ombra di tre capitali della Techno rimbombano le parole di un misterioso poema mistico.
La versione di Liebing sul retro fila liscia e massiccia nel tipico stile spacca-muri del Dj tedesco, che però ci stupisce preferendo al canonico 4/4 una ritmica dubstep.
Lucy – Wordplay for working bees (Stroboscopic Artefacts rec.)
Ovvero delle energie oscure, ovvero del perdersi su una pista perdendo ogni riferimento dimensionale, ovvero
del cannibalismo stilistico berlinese, ovvero di rivolgere lo sguardo altrove per trovare strade inesplorate.
Lucy confeziona un album Techno nel senso più ampio del termine, non si limita ad una semplice raccolta di tracce, anzi pare più un concept come i lavori degli UR sull’esplorazione del cosmo.
In questo caso si tratta però di una ricerca interiore: immergendosi nel subconscio urbano la luce svanisce e ci si orienta soltanto con l’istinto, anche se talvota rari lampi improvvisi dei fantasmi della tecnologia schiariscono il percorso.
Matthys – Revertible Insole (back home rec.)
Melodie giocose e oniriche dal sapore 8bit. Svagarsi col sorriso sulle labbra perchè il potere del Pop non va mai sottovalutato.
Delle quattro tracce contenute sul disco quelle che ci hanno colpito di più sono state il Mod B remix della title track e Azfran 5 nel segno di una progressive viaggiosa da mani al cielo e sogni ad occhi aperti.
Reggy Van Oers – Indovine (inc Dar and BCR Boys remixes) (Affin rec.)
Minimal house tendente allo sci-fi detroitiano. Suoni ed atmosfere classiche ed una ritimica rassicurante sia per quanto riguarda la versione originale che i remix. Marce lunghe ma sotto il sole.
Moodymanc – Black Paint (& Larry Heard Rmx) (Tsuba Colours)
Già uno che usa un nickname del genere dovrebbe come minimo prendersi un paio di sganassoni de na vorta di quelli che insegnavano a portare rispetto, poi ti aspetteresti almeno una canzone all’altezza del nome che si è scelto, ed invece il tipo si limita al compitino di una traccia house con tanto di sax ma che non esalta. L’incazzatura diventa definitiva quando a togliergli le castagne dal fuoco ci pensa il Maestro Larry Heard col suo tocco delicato e deep. Per la serie basta pagare che un remix figo non si nega a nessuno.
Federico Spadavecchia